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Coronavirus, Salvini e i comuni contro i buoni spesa di Conte: «Sono soltanto spiccioli»

Il premier Giuseppe Conte

ROMA – Matteo Salvini, molto preoccupato, attacca il governo, spiegando che «ci sono sindaci che mi scrivono, preoccupatissimi: non abbiamo una lira, non abbiamo personale… I 400 milioni, quanto sono a persona: 6euro?».

Il vicepresidente dell’Anci, Roberto Pella, afferma: «Bene i 400 milioni per la prima fase ma serve almeno 1 miliardo di euro». Attacca anche il governatore della Liguria, Toti: «Spiccioli». Per la governatrice della Calabria, Santelli, si tratta di una «messa in scena umiliante». Intanto è allo studio la modalità di ripartizione dei 400 milioni destinati ai comuni a sostegno delle famiglie in difficoltà per garantire aiuti alimentari.

Il fondo di solidarietà comunale per l’anno 2020 è di 6.199.513.364,88, integrato di 332.031.465 milioni derivanti dall’ulteriore quota dell’Imu di spettanza dei comuni: in totale oltre 6,5 miliardi: si legge nel Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte e dai ministri dell’Economia e dell’Interno. Ai Comuni – si legge ancora – i fondi sono erogati in due rate entro i mesi di maggio e ottobre 2020, di cui la prima pari al 66%, comunque nei limiti della disponibilità di cassa, pari dunque a circa 4,3 miliardi come annunciato dal governo.

Il Dpcm, a quanto si apprende, è stato registrato ieri sera dalla Corte dei Conti. Non è invece soggetta a controllo preventivo della Corte, viene inoltre precisato, l’ordinanza della Protezione civile per la destinazione dei 400 milioni di aiuti alimentari.



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