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Coronavirus, migranti: il governo chiude i porti, ma Alan Kurdi ne porta lo stesso 150 verso Lampedusa

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PA/FABIAN HEINZ / SEA-EYE

ROMA – In vista dell’arrivo in Sicilia dell’Alan Kurdi, con 150 migranti a bordo, provenienti dall’Africa, dove dilaga l’epidemia, il governo avrebbe deciso, con grave ritardo, di chiudere i porti, con la motivazione che non esiste più un porto sicuro. Il decreto arriva in serata mentre la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye, proveniente dalla Libia, naviga a poche miglia da Linosa e Lampedusa.

In Libia, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, si contano 18 contagiati dal Covid-19. Ma è impossibile stabilire, date le condizioni libiche, quanto questi dati siano attendibili e in quale modo Tripoli stia contrastando l’epidemia. Che potrebbe aumentare contagiando anche le migliaia di disperati che tentano di raggiungere l’Europa, e in particolare l’Italia, attraverso il Mediterraneo. Il rischio è che migliaia di persone tentino comunque di lasciare la Libia e, pilotate dalle navi Ong, si dirigano al solito verso l’Italia, come sta già accadendo nonostante la pandemia.

Il nuovo decreto è stato firmato in tutta furia da 4 ministri: Paola De Micheli per Infrastrutture e Trasporti, Luigi Di Maio per Affari Esteri, Luciana Lamorgese per il ministero dell’Interno, Roberto Speranza per il ministero della Salute. Il decreto prevede che «in considerazione della situazione di emergenza connessa alla diffusione del Corona virus, dell’attuale situazione di criticità dei servizi sanitari regionali, e all’impegno straordinario svolto dai medici e da tutto il personale sanitario per l’assistenza ai pazienti Covid 19, non risulta possibile assicurare sul territorio italiano la disponibilità di tali luoghi sicuri senza compromettere la funzionalità delle strutture nazionali sanitarie logistiche e di sicurezza dedicate al contenimento della diffusione del contagio e di assistenza e cura ai pazienti Covid 19».

Per i soccorsi che vengono effettuati da nave battente bandiera di altro Stato, al di fuori della zona Sars italiana, il decreto prevede che, se non viene accordato il coordinamento dell ‘IMRCC di Roma, le operazioni di soccorso debbano essere coordinate dallo Stato che ha concesso la bandiera alla nave, e quindi, nel caso dell’Alan Kurdi, dalla Germania.

Ma la nave, fregandosene dei divieti, è arrivata al limite delle acque territoriali italiane, verso Lampedusa e già si mormora che si stia preparando all’approdo sicuro a Pozzallo. Un altro bel servizio che ci rendono i nostri «amici» tedeschi. Mandiamoli a quel paese colle maniere forti. Il governo giallorosso, invece di mostrare la faccia feroce contro le Ong che contravvengono alle nostre regole, sarà, come al solito, tentato di provvedere di nuovo all’accoglienza. Anche per timore degli interventi della magistratura siciliana, inflessibile contro Salvini.

C’è comunque chi non crede alla volontà di chiudere i porti e denuncia l’assedio a Lampedusa per sbarchi di migranti: «L’isola di Lampedusa è sotto assedio. In queste ore, nel silenzio generale, sono sbarcati circa 80 migranti e l’Alan Kurdi, la nave della ong battente bandiera tedesca, è pronta ad accompagnarne altri 150. Mentre invitiamo gli italiani a rimanere in casa per la sicurezza di tutti, arrivano in Sicilia, indisturbati, decine di migranti. Porte chiuse e porti aperti. Anche Lampedusa è Italia, se non riesce – sottolinea – a gestire i fenomeni migratori la smetta di autorizzare gli sbarchi nei nostri porti, siamo stanchi di questi teatrini, alle mie interrogazioni nessuna risposta». Così in una nota il capogruppo in commissione Giustizia e deputato di Fratelli d’Italia Carolina Varchi.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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