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Migranti, coronavirus: Cattolici e sinistre chiedono lo sbarco dalle navi Ong, i sindaci siciliani protestano, il governo accoglie

EPA/FABIAN HEINZ / SEA-EYE

ROMA – Ormai il quotidiano dei vescovi Avvenire e quello della sinistra comunista, il Manifesto, sono diventate la gazzetta dei migranti e i difensori massimi delle Ong, e remano contro gli interessi del popolo italiano, a dir loro per un senso d’umanità, che si risolve poi per giovare, involontariamente s’intende, agli’interesse dei trafficanti di uomini.

Avvenire parla della situazione dell’Alan Kurdi, nave Ong tedesca che di sua volontà si è diretta subito verso Lampedusa e adesso attende il via libera allo sbarco, nonostante il decreto del governo. Dice Nello Scavo: «Il vascello umanitario ha ricevuto rifornimenti di cibo dalla Guardia costiera italiana, ma il sovraffollamento a bordo, con circa 200 persone, e il carburante che ormai scarseggia, non lasciano molta scelta all’equipaggio. Impossibile, inoltre, tornare indietro per tentare altri salvataggi nel Canale di Sicilia. E a Lampedusa alcuni imprenditori hanno scritto alle autorità per chiedere che non venga permesso lo sbarco dalla nave tedesca. «In una sola settimana, dal 5 all’ 11 aprile 2020, oltre 1.000 persone su più di 20 barche hanno lasciato la costa libica», spiega Alarm Phone, il servizio di emergenza per i naufraghi che da lunedì ha ricevuto chiamate da 10 imbarcazioni. Due sono state soccorse dalla Alan Kurdi. Altre 500 persone sono state respinte in Libia in soli tre giorni. Inoltre, la sorte di alcune barche rimane poco chiara. Ieri pomeriggio si contavano almeno 4 barconi senza alcun soccorso: 47 persone in area di ricerca e soccorso di competenza maltese, 55 in acque internazionali, 85 alla deriva in un tratto imprecisato e un quarto gommone con almeno 70 persone alla deriva in acque libiche. Circa 250 migranti per i quali è stato chiesto un intervento, ma nessuna nave fino alla serata di ieri sembrava essersi mossa per le operazioni di ricerca. (…) A metà settimana un’altra imbarcazione con 66 persone a bordo, già nella zona SAR Maltese, era stata soccorsa solo 40 ore dopo aver chiesto aiuto».

Ong . Contro la decisione del governo italiano, che ha disposto la chiusura dei porti a tutte le navi di salvataggio straniere (senza però riuscire a impedire gli sbarchi spontanei che hanno portato sulle nostre coste 200 persone solo questa settimana) si sono espresse le organizzazioni umanitarie. Nel provvedimento interministeriale viene citata la giurisprudenza sui diritti umani. Perciò Medici senza frontiere, Open Arms, Sea Watch e Mediterranea si sono rivolte al commissario ai Diritti umani del Consiglio d’Europa (organismo da cui dipende la Corte europea dei diritti dell’uomo). «Si chiede ora al Commissario di voler intervenire nell’ambito delle sue competenze al fine di chiarire-è l’appello delle Ong- che i diritti delle persone salvate in mare devono essere garantiti».

Anche il Manifesto, per avvalorare le tesi buoniste a senso unico, cita Padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano che ha accusato il governo in merito al decreto che dichiara l’Italia «porto non sicuro» sostenendo che si è tornati alle politiche dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ha anche fatto il nome del segretario Pd Nicola Zingaretti. «Dando inizio a questo governo aveva promesso discontinuità Sarebbe questa?» E intanto Alarm Phone, il 112 dei migranti, segnale che in pericolo si trovano intanto ben 259 persone a bordo di quattro imbarcazioni di fortuna partite nei giorni scorsi dalla Libia. Due di queste imbarcazioni si trovano nella zona Sar (salvataggio e soccorso) maltese, ma le autorità di La Valletta si rifiutano di intervenire.

Di fronte a questa situazione si chiede al governo italiano d’intervenire e di applicare il diritto del mare, che prevale, secondo l’interpretazione dei giudici siciliani contro Salvini, sul diritto nazionale.

LAMPEDUSA – Ma intanto a Lampedusa, dopo il primo migrante contagiato da Covid-19, un quindicenne attualmente in isolamento nell’hotspot di Pozzallo, aumentano i timori di arrivi incontrollati che possano portare il virus sull’isola. Ieri un gruppo di cittadini e alcuni consiglieri comunali hanno invitato il sindaco Martello a scrivere al ministro dei trasporti affinché dichiari «non sicuri» i porti di Lampedusa e della vicina Linosa, principali isole delle Pelagie, per impedire lo sbarco di migranti. E un gruppo di imprenditori turistici dell’isola si rivolto al governatore della Sicilia Nello Musumeci perché temono che a Lampedusa possano sbarcare i 149 migranti a bordo della Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca Sea-eye alla quale sia l’Italia sia Malta hanno già negato l’approdo, dopo aver dichiarato i porti italiani non sicuri a causa dell’emergenza sanitaria.

MEDITERRANEA – E la Ong Mediterranea, quella di Luca Casarini lodato e ringraziato da Papa Francesco con lettera autografa denuncia naufragi: «Ieri Frontex riportava quattro natanti con circa 250 a bordo nel disperato tentativo di raggiungere le coste europee. Oggi, nel giorno di Pasqua, i natanti sono 3, uno è naufragato. Quanti altri morti volete sulla vostra coscienza, governanti europei? – dice Mediterranea – A voi, e ai governi maltese e italiano in particolare, sarebbe bastato un attimo per scegliere di salvare queste vite e non girarsi dall’altra parte. Sarebbe stato nelle vostre possibilità salvarli? Sì, in pochissime ore. Sapevate dove fossero e che stavano morendo? Sì- prosegue – Salvarli avrebbe compromesso la salute e la sicurezza di qualcuno? No. Avete scelto di lasciarli morire. Ci sono altri tre assetti navali che rischiano di fare la stessa fine. Presidente Giuseppe Conte, Ministri Paola De Micheli, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza, mandate subito la Guardia Costiera a soccorrerli. Sapete dove sono. Non fate pesare sulle vostre coscienze e sul nostro paese il crimine orrendo dell’omissione di soccorso»

POZZALLO – Mi hanno informato pochi minuti fa della presenza di un barcone a tre miglia dalla costa di Pozzallo con a bordo presumibilmente un centinaio di migranti. È senza dubbio alcuno la nuova strategia dei trafficanti della morte, che molto probabilmente hanno trasferito da una nave madre ad una imbarcazione più piccola tanti poveri disperati. È noto a tutti, che nel nostro hotspot in questo momento si trovano 50 migranti, di cui uno positivo a covid-19″. E’ quanto dice il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna. “È evidente che se dovesse essere Pozzallo il porto di sbarco dei migranti, mi batterò con tutte le mie forze per farli trasferire in un altro centro. Mi sto recando urgentemente al Porto”,

GOVERNO – Il Ministero dei Trasporti sta organizzando un intervento per trasferire i 156 migranti dell’Alan Kurdi su una nave della croce Rossa per porli in quarantena. L’intervento di natura umanitaria non può avvenire con lo sbarco presso i porti italiani, a causa della forte pressione organizzativa e sanitaria, in questa fase emergenziale da covid-19″ sottolinea la nota. “Pressione che renderebbe complesso affrontare l’accoglienza in piena sicurezza per i soccorritori e per le persone soccorse. Tale intervento avviene inoltre, nel pieno rispetto delle regole vigenti per gli italiani in Italia e per gli italiani che rimpatriano, nonché a seguito della Dichiarazione sui porti italiani ai sensi della convenzione di Amburgo” conclude il Mit.

Il Governo non ha fatto mancare l’assistenza umanitaria ai migranti a bordo della Alan Kurdi, nello spirito di solidarietà già mostrato in tutte le altre precedenti occasioni. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale. In questi giorni, spiegano le stesse fonti, sono in corso contatti continui con il ministero dell’Interno tedesco, che ha manifestato la concreta disponibilità ad una loro ricollocazione al termine del periodo di quarantena, che si svolgerà sulla nave individuata con il supporto tecnico della Guardia costiera e senza possibilità di sbarco nei porti italiani.

Dunque il Governo ha ceduto alla volontà dei vescovi, delle sinistre estreme e delle Ong, e all’imposizione dei tedeschi dell’Alan Kurdi, accettando il trasbordo dei migranti su una nave della Croce Rossa Italiana (quindi territorio italiano) per la quarantena. Dopodiché i migranti saranno trasferiti bel bello in qualche hotspot italiano e resteranno a nostro carico, con pericoli inoltre di contagio. Non crediamo alla favoletta che se li prenda la Germania. Abbiamo già constatato come l’accordo di Malta non funzioni, e moltissimi migranti sbarcati in passato con promessa di rapida ricollocazione siano ancora a bighellonare e a infestare il nostro territorio.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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