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Migranti e pandemia: Il viminale allerta i prefetti, controlli a tappeto per emergenza sanitaria

Viminale

ROMA – Mentre alcune controproducenti circolari del Viminale sono state strombazzate su tutti i media, salvo poi far precipitosa marcia indietro, visti gli effetti perversi, una recente indirizzata a tutti i prefetti, dettata dal buon senso e dalla situazione reale, non è stata assolutamente pubblicizzata, forse perché si temeva di essere tacciati di razzismo. Guai in Italia a toccare i beneamati migranti, protetti dalle sinistre e dalla Chiesa.

Nel silenzio di quasi tutti i mass media il giornale La Città, un articolo di Carmine Landi, ha dato notizia di una circolare indirizzata ai prefetti, riprendendo quanto rivelato dalla ministra Lamorgese in un recente question time alla Camera. I prefetti controllino se i centri hanno gli spazi per la sorveglianza sanitaria. Il riferimento era agli ex Sprar, ai centri d’accoglienza straordinaria, al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che da ottobre 2018 si chiama Siproimi,

I prefetti sono chiamati «a monitorare il rispetto delle prescrizioni imposte e intercettare eventuali difficoltà operative»: la Lamorgese ne ha parlato nei giorni scorsi a Montecitorio, nel corso del question time, dove, incalzata dai deputati di Fratelli d’Italia, ha parlato delle misure anti-contagio nella rete Siproimi. «È stata richiamata – dice il ministro – l’attenzione degli Enti locali e dei gestori dei progetti sull’assoluta necessità di garantire la puntuale applicazione delle misure di prevenzione e di contenimento». Il Ministero ha invitato i gestori a fornire, attraverso il supporto dei mediatori culturali, tutte le delucidazioni sulle limitazioni antivirus. Il Ministero ha imposto ai gestori del sistema di accoglienza, «di individuare spazi all’interno dei centri o strutture apposite da destinare in caso di necessità all’applicazione delle misure della sorveglianza sanitaria, adottando ogni cautela volta ad evitare forme di assembramento».

I prefetti «Devono mantenere un costante collegamento con gli enti gestori dei centri per monitorare il rispetto delle prescrizioni imposte e intercettare eventuali difficoltà operative, ed è loro compito, ove dovessero emergere situazioni di particolare attenzione prevedere un’intensificazione dei servizi di vigilanza, anche con postazioni fisse».

Un altro compito delicato affidato alle prefetture, che in questo momento funzionano col sistema di smart working, mettendo in difficoltà i colleghi per l’adempimento delle loro funzioni. Ma le prefetture e le strutture periferiche del Ministero dell’Interno, asse portante dello Stato e della sicurezza e coesione sociale, sapranno far fronte anche a quest’ulteriore incombenza, nascosta dalle Autorità centrali e dalla stampa per il solito timore dell’accusa di razzismo. Si ripete la storia dell’abbraccia un cinese e di riapri Milano, affermazioni storiche di alcuni sindaci di sinistra e comportamenti messi in atto anche da Zingaretti (colpito da contagio).


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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