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Coronavirus: scontro sul Mes. Lega e M5S dicono no. Renzi lo vuole. Il Pd apre

Buxelles, sede della Commissione Ue

ROMA – E’ in atto un forte scontro politico, a Roma, fra le forze politiche che vogliono il Mes, ossia lo strumento europeo salva stati (che però rischia di aprire le porte alla Troika se non sei a posto con i conti, come in Grecia) e quelle che non lo vogliono. L’augurio? Che alla fine non se ne faccia di nulla. Abbassando un po’ le tasse e levando lacci e lacciuoli alla libera impresa potremmo ripartire lo stesso. E senza debiti. Ma vediamo le posizioni.

«C’è una trattativa in corso. Uso le parole di Conte: il Mes è uno strumento antiquato. Forse è arrivato il momento di un mea culpa europeo perché l’austerity ha provocato tagli sulla spesa pubblica e questo ha indebolito la sanità pubblica». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nell’intervista in onda stasera a Sono Le Venti, sul canale Nove, in merito alla trattativa europea per la risposta alla crisi.

Sul Mes la linea del Movimento 5 stelle non cambia: Diciamo no al Mes, no attivazione Mes. Lo ribadiscono fonti qualificate del M5s dopo che il Pd e Iv hanno aperto all’utilizzo del Mes senza condizionalità. Apertura dovuta anche all’intervento di Romano Prodi, uomo legatissimo a Bruxelles, tanto che fu il protagonista dell’euro assai sfavorevole all’Italia: quasi duemila lire per un euro. Cambio che favorìtedeschi, francesci e compagni.

Poi c’è Renzi, decisamente a favore del Mes e della politica dei debiti. «I sovranisti vogliono far credere che sia sempre colpa dell’Europa. Su tutto. Ma l’Europa sta dando una grande mano all’Italia. Se non ci fosse stata la Bce, oggi saremmo già falliti. E il Mes senza condizionalità va usato di corsa, piaccia o non piaccia ai populisti di maggioranza e opposizione. E vedrete che l’Italia userà tutto: Bce, Mes, Sure, Recovery Fund. Tutto». Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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