Estate coronavirus: andremo al mare quest’estate, annuncia il governo su Rainews24
MILANO – Un articolo di Alessandro Trocino sul Corriere dellla Sera enuncia futuristiche previsioni di come sarà la prossima estate degli italiani. Questo sulla base di una delle solite imprudenti dichiarazioni di esponenti governativi, ma ci siamo abituati. Andremo al mare quest’estate, la buona notizia l’avrebbe data il sottosegretario al ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Lorenza Bonaccorsi, parlando a Rainews24: «Andremo al mare questa estate, stiamo lavorando perché possa essere così».
Osserva Trocino: «Mentre professori e tecnici si affannano per ricordare che siamo ancora nella fase 1 e nulla è certo per il futuro, dal governo si scommette dunque su una ripresa che ci consenta di fare le vacanze. La brutta notizia è che, al momento, non risulta nulla di certo. E mentre si attendono le linee guida dal ministero della Salute, imprenditori ed esperti provano a immaginare come affrontare quella che l’infettivologo del policlinico Gemelli di Roma Roberto Cauda chiama ironicamente la Generalessa estate, rievocando i rigori del «generale inverno».
Difficilmente si potrà viaggiare all’estero, anche perché molti Paesi lo impediranno o stabiliranno una quarantena. E molti stranieri non verranno: si calcola che in tutta Italia mancheranno quest’estate 25 milioni di stranieri. Più facile che si ricominci a viaggiare in Italia. In aereo saranno vuoti i sedili di centro e già molte compagnie incoraggiano a portarsi il cibo da casa. Tra i consigli delle compagnie aeree l’uso delle mascherine, «lavarsi spesso e per almeno 20 secondi le mani» e stare a casa se si ha febbre. Spariranno cuscini e coperte. Nei treni sono già attive sanificazioni continue e dispenser, mentre il personale indossa guanti e mascherine. Addio, per ora, alla carrozza bar.
Le regole saranno stabilite a livello nazionale, ma non è escluso che ci siano aperture di stagione differenziate. Federbalneari e organizzazioni sul territorio stanno lanciando qualche idea. È possibile che sia introdotta la prenotazione obbligatoria per gli stabilimenti. La sabbia sarà disinfettata periodicamente. Le distanze tra ombrelloni saranno aumentate (14-16 metri quadrati, si propone, tra uno e l’altro). Qualcuno ipotizza ombrelloni «familiari», per massimo 3-4 persone, come se fossero case: appena ci si allontana, si dovrà indossare la mascherina. C’è chi propone app e chi fasce orarie per i soggetti a rischio, come gli anziani. Le aree di gioco comune saranno inattive. Distanziamento personale e posate monouso per i ristoranti. Mauro Della Valle, vicepresidente di Federbalneari, propone un’autocertificazione, sorta di patente di immunità, ma anche test rapidi del sangue. Un percorso a ostacoli. Non è detto che agli stabilimenti convenga aprire se le condizioni saranno draconiane. E non è detto che gli italiani avranno voglia di tornare alla spiaggia preferita, se prendere il sole e fare il bagno diventerà una tortura, con tanto di controlli polizieschi».
In conclusione ripetiamo noi, tutti questi semisconosciuti esponenti governativi che cercano momenti di gloria facendo improbabili dichiarazioni sarebbe meglio che stessero zitti e lasciassero la parola alla comunicazione ufficiale del Governo, che in verità fa acqua da tutte le parti.