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Coronavirus, Lagarde preoccupata per l’Ue: «Faremo tutto per aiutare l’Eurozona»

Christine Lagarde

FRANCOFORTE – E’ pentita? Sta di fatto che Christine Lagarde sembra soprattutto preoccupata a salvare una Unione Europea ora malvista soprattutto per l’arroganza della Germania, dell’Olanda e di altri Paesi del Nord. Un’arroganza che può ritorcersi come un boomerang. «Il consiglio direttivo della Bce è impegnato a fare qualunque cosa necessaria, nel suo mandato, per aiutare l’Eurozona a uscire da questa crisi». Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo discorso alla riunione virtuale di primavera del Fmi. La Bce – ha detto – è pronta ad aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisti titoli e aggiustare la loro composizione, nella misura necessaria e per tutti il tempo necessario, e a valutare ogni azione e ogni contingenza.

Ulteriori sforzi internazionali saranno necessari per contrastare le conseguenze dello scoppio e della diffusione del coronavirus,ha detto ancoraChristine Lagarde spiegando che la Bce sostiene le misure contro la crisi proposte dal Fmi, come prestiti di emergenza e la linea di liquidità a breve termine per i Paesi con fondamentali macroeconomici solidi. Ed è inoltre aperta a esplorare una possibile nuova assegnazione di diritti speciali di prelievo (SDR) per tutti i membri del Fmi.

«La BCE ha siglato accordi di swap line con alcune banche centrali dell’Ue per fornire liquidità in euro e sta valutando ulteriori richieste in linea con il suo mandato». Lagarde ha aggiunto che la Bce è pronta ad aumentare i programmi di acquisto e a modificarne la composizione nella misura necessaria e per tutto il tempo che servira. Esplorerà tutte le opzioni per sostenere l’economia in questa fase di shock.

Bene, registriamo le dichiarazioni, ma non vorremmo che si trattasse solo di parole al vento, com’è avvenuto finora. Le sue promesse, come quelle della Von der Leyen, sono state per il momento non più che fumo negli occhi. L’ausoicio è che vengano tradotte in realtà, ma senza quei lacci che, alla fine, possono strangolare un Paese com’è accaduto alla Grecia. Con l’arrivo della Troika.



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