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Papa Francesco al Governo: riapriamo le Chiese, la messa senza popolo è un pericolo

ANSA/ VATICAN MEDIA

ROMA – Da settimane il mondo cattolico è pervaso da una voglia di reagire, davanti ad una situazione ritenuta non più sopportabile a cui il governo deve dare delle risposte. Il via lo ha dato proprio Papa Francesco, due giorni fa, a Santa Marta, quando ha dichiarato, durante l’ omelia, che «celebrare la messa senza il popolo è un pericolo», che non si può «viralizzare la Chiesa, i sacramenti, il popolo». Sicuramente in questo momento bisogna celebrare a distanza, ha rilevato, ma «per uscire dal tunnel, non per rimanere così», dato che la vera essenza della Chiesa «è familiarità concreta con il popolo».

La Conferenza episcopale ha presentato un pacchetto di proposte per tornare a una fede vissuta, non più virtuale: messe con volontari che garantiscano le distanze, funerali, battesimi e matrimoni con la presenza di familiari stretti , incontri di comunità o in parrocchia sempre con l’ uso di mascherine e guanti. Il Paese, hanno detto i vescovi, ha un bisogno profondo di tornare a vivere la sua fede, c’ è una domanda e rispondere «significa dare un contributo alla coesione sociale». Esiste il rischio, poi, che la gente si stia trasformando rapidamente in una massa di fedeli in rete.
Insomma, il pericolo che le gerarchie ecclesiastiche vedono profilarsi è che ci si abitui a non frequentre le chiese più di quanto non accada già ora.

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