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Caos procure: Palamara, escluse gravi accuse di corruzione, lo rendono noto i difensori

Luca Palamara ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA – «Abbiamo ricevuto la notifica del provvedimento di conclusione delle indagini preliminari. Questa difesa con soddisfazione apprende che le più gravi forme di corruzione originariamente ipotizzate sono escluse». Lo affermano gli avvocati Roberto Rampioni, Mariano e Benedetto Buratti, difensori dell’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. «Infatti – proseguono i legali – il dottor Palamara non è più accusato di aver ricevuto la somma di 40mila euro per nominare il dottor Longo come Procuratore di Gela o per danneggiare il dottor Bisogni nell’ambito del procedimento disciplinare che lo vedeva coinvolto. In relazione alle ulteriori ipotesi di reato ancora contestate a Palamara questa difesa è certa di poter portare all’attenzione degli organi inquirenti ulteriori e decisivi elementi per dimostrare da un lato l’insussistenza di accettazione di qualsiasi forma di utilità, dall’altro l’assenza di qualsiasi forma di istigazione per conoscere notizie già ampiamente note in quanto riportate dai principali quotidiani nazionali. Questa certezza è ulteriormente avvalorata dall’esistenza di insanabili contraddizioni emerse in ambito investigativo – concludono i difensori – atteso che alla base del calcolo delle utilità asseritamente ricevute da Palamara sono state computate somme indicate in fatture palesemente false»


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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