Fitch taglia il rating dell’Italia: colpa del coronavirus. Gualtieri: «Nostri fondamentali solidi»
ROMA – Fitch taglia il rating dell’Italia a BBB-. L’outlook è stabile. Ma il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, replica che i fondamentali economici del nostro Paese sono solidi. In una nota, l’Agenzia afferma: «Il downgrade riflette il significativo impatto del coronavirus sull’economia italiana e sulla posizione di bilancio». Fitch prevede una contrazione del pil dell’8% nel 2020, con un debito al 156%. L’outlook stabile riflette l’idea che gli acquisti della Bce faciliteranno la risposta alla pandemia e allenteranno i rischi di rifinanziamento.
Fitch prevede una ripresa dell’economia italiana nel 2021 con un Pil in crescita del 3,7%. Lo afferma Fitch sottolineando che la “forza della ripresa al di là del 2021 è altamente incerta date le debolezze sottostanti dell’economia”. Fitch prevede che la “recessione e la risposta al Covid-19 risulteranno in deterioramento di bilancio quest’anno”, con un deficit vicino al 10% del Pil.
«L’Italia ha dimostrato un’ampia coesione politica nelle prime settimane della pandemia. Il sostegno per la colazione di governo è aumentato e il premier Giuseppe Conte ha rating più alto da quando ha assunto l’incarico. Comunque le tensioni politiche sono riemerse nelle ultime settimane. Riteniamo che le tensioni politiche si intensificheranno con il rilassamento graduale delle misure di lockdown e l’attenzione politica si sposterà sull’economia e la risposta comune europea alla crisi».
L’outlook del settore bancario italiano è deteriorato dopo lo shock del Covid-19: la profonda recessione amplierà probabilmente i rischi alla qualità del credito e metterà pressione sulla redditività del settore. Lo afferma Fitch, precisando che le misure di appoggio decise dal governo dovrebbero in parte sostenere la qualità degli asset e mitigare in parte l’impatto negativo sulle banche.
Ma il ministro Roberto Gualtieri replica così: «I fondamentali dell’economia e della finanza pubblica dell’Italia sono solidi. Prendo atto della decisione di Fitch che – spiega Gualtieri – non tiene conto delle rilevanti decisioni assunte nell’Unione europea, dagli Stati che la compongono e dalle istituzioni che ne fanno parte. In particolare, non sembrano adeguatamente valorizzati l’orientamento strategico della Banca Centrale Europea. Le altre agenzie di rating hanno in effetti assunto un atteggiamento più prudente».
Gualtieri così conclude: «L’agenzia è intervenuta anticipando la valutazione del rating programmata per il 10 luglio. L’accelerazione sarebbe giustificata dal deterioramento in atto del quadro macroeconomico e della finanza pubblica. Si tratta tuttavia di effetti interamente dovuti a una causa esogena e temporanea che sconta inevitabilmente un considerevole margine di incertezza».