I sindaci in campo per rilanciare il piccolo commercio locale, fioriscono le iniziative
I sindaci, gli amministratori più vicini ai cittadini, contestano le diatribe fra governatori di destra e di sinistra e governo centrale, e cercano di proporre, o meglio di attuare in proprio, iniziative che corrispondano agli interessi specifici delle collettività amministrate.
Ed ecco che da qualche parte è spuntata l’originale idea di istituire una piattaforma digitale per il commercio dei prodotti locali e per il rilancio dei negozi di vicinato.
A Rivoli, per esempio, centro di circa 49 mila abitanti in provincia di Torino, il sindaco Andrea Tragaioli, in quota centrodestra, ha già un piano ben definito. «Stiamo pensando a una piattaforma digitale promossa dal Comune per la vendita online di prodotti di esercizi commerciali cittadini. Un’azione mirata per valorizzare e supportare il commercio di vicinato. E’ un impegno per venire incontro al mondo del commercio, dell’artigianato e degli esercizi pubblici. Si avvicina la tanto attesa fase due e in molti c’è il timore di non riuscire a sostenere la ripartenza. Noi abbiamo già attivato un servizio per le imprese e lì si stanno canalizzando le richieste per sostenere le attività e per affrontare la seconda sfida dopo quella sanitaria. Perché non dobbiamo lasciare indietro nessuno».
L a giunta leghista che guida il Trentino si è orientata invece verso il lancio di un ecosistema digitale per la promozione delle eccellenze del territorio. Il progetto, annunciato dall’assessore all’Economia della Provincia autonoma di Trento, Achille Spinelli, è simile a quello di Rivoli; prevede la «promozione e lo sviluppo di una piattaforma evoluta per il potenziamento del commercio elettronico in Trentino, anche strutturata per settori economici». Oltre «all’attivazione di una rete di distribuzione territoriale idonea a garantire livelli di qualità e protezione sociale anche ai lavoratori della filiera logistica e dei trasporti col coinvolgimento dei soggetti del terzo settore».
«Pensiamo a consegne fatte nelle case con furgoni e bici elettriche, con tutti i crismi e con i negozi che dovranno attrezzarsi con magazzini centralizzati», ha sottolineato Spinelli. «Sarà interessata la cooperazione, l’agricoltura, il commercio tradizionale e un certo tipo di industria». Al progetto, secondo l’esecutivo trentino, prenderebbero parte «tutte le aziende trentine che vendono non solo prodotti locali, ma anche altri».
Sono due iniziative interessanti, che potrebbero fornire spunti utili soprattutto ai sindaci di altre realtà, spingendoli ad inventare iniziative utili e proficue per il territorio, soprattutto nel Sud Italia, ma anche in Toscana.