Pensioni: anche i pensionati pubblici avranno i vantaggi del Portogallo, acquisendo la cittadinanza
Il nostro giornale si è più volte occupato della situazione dei pensionati, tartassati dallo Stato italiano, e abbiamo indicato i regimi molto più favorevoli che altri Stati, anche europei, offrivano ai nostri pensionati che volevano trasferire la residenza in quel Paese. Uno degli esempi più favorevoli era senza dubbio io Portogallo, dove però la situazione più favorevole era offerta ai soli pensionati privati, non a quelli pubblici, che potevano fruirne solo acquistando anche la cittadinanza portoghese. Contro questa anomalia qualcuno ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Ue, che però ha dato ragione al Portogallo.
I pensionati italiani residenti in Portogallo possono essere assoggettati al regime delle pensioni portoghese o a quello italiano a seconda del proprio settore di provenienza (privato o pubblico). Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue, ritenendo che la disparità di trattamento data dalla richiesta dei requisiti di cittadinanza per il settore pubblico non viola i principi Ue di libera circolazione e di non discriminazione.
Nella sentenza, la Corte Ue sottolinea che, nel quadro delle convenzioni fiscali contro le doppie imposizioni, gli Stati membri possano ripartire la competenza tributaria su criteri come la cittadinanza. E’ pertanto legittimo che agli ex dipendenti pubblici italiani che vivono in Portogallo sia richiesta la cittadinanza portoghese e non soltanto la residenza in Portogallo – come invece richiesto agli ex dipendenti privati – per ottenere la pensione lorda dall’Italia.
Quindi i pensionati pubblici italiani possono comunque godere dei benefici offerti dal Portogallo, acquisendo la cittadinanza di quel Paese e, vista la nostra situazione attuale e il governo che ci ritroviamo, non sarebbe un gran sacrificio, anzi costituirebbe un ulteriore vantaggio.