Quote rosa: Conte moltiplica la task force di esperti, diventa un parlamentino a sua disposizione
ROMA – Più donne nel comitato tecnico scientifico e nella task force per la ripartenza dall’emergenza Covid-19. Questa l’intenzione del premier Giuseppe Conte, che in una nota da seguito a un appello sulle ‘quote rosa’ rivolto da un gruppo di elette. «Ho molto apprezzato le parole del gruppo di senatrici che oggi dalle pagine di un quotidiano hanno rivendicato un maggior protagonismo delle donne nelle commissioni tecniche nate per supportare il Governo nella difficile gestione della crisi da Covid-19 – scrive il presidente del Consiglio – Oggi stesso chiamerò Vittorio Colao per comunicargli l’intenzione di integrare il comitato di esperti che dirige attraverso il coinvolgimento di donne le cui professionalità, sono certo, saranno di decisivo aiuto al Paese. Allo stesso modo – annuncia Conte – nelle prossime ore chiederò al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, di integrare il Comitato tecnico-scientifico con un’adeguata presenza femminile. Analogo invito rivolgo anche a tutti i ministri affinché tengano conto dell’equilibrio di genere nella formazione delle rispettive task force e gruppi di lavoro». E noi paghiamo.
Dpcm che molti costituzionalisti considerano emessi in spregio alle regole costituzionali, adesso una sorta di parlamentino personale per guidare le sue scelte, Conte si muove ampiamente al di fuori dei limiti della Costituzione e nessuno, neppure il Colle, lo richiama all’ordine. Pieni poteri non annunciati, come al Papeete, che provocò una rivolta di gran parte della politica «illuminata», ma presi di forza. Alla sinistra si consente questo ed altro, vero Mattarella?