Sentenza Alta Corte tedesca: Francia durissima condanna, Conte e Gualtieri minimizzano
PARIGI – il Governatore della Banca centrale francese e poi il ministro dell’Economia hanno risposto duramente alla sentenza emessa ieri dalla Corte di Karlsruhe con cui si dà un ultimatum di tre mesi all’Eurotower per chiarire come avrebbe applicato il principio di proporzionalità con il Qe di Mario Draghi e con cui viene apertamente criticata la decisione dei giudici del Lussemburgo che nel 2018 stabilirono la legalità dello strumento di politica monetaria, il cosiddetto bazooka.
Sono dichiarazioni durissime, di condanna del comportamento della germania e a difesa degli organi dell’Unione Europea. Per il ministro Bruno Le Maire la sentenza “non aiuta la stabilità”, e rivendica soprattutto come siano “i trattati europei a garantire l’indipendenza della Bce a cui tutti siamo legati”. Le Maire insiste sul punto: “E’ importante ricordare l’indipendenza della Bce, che è sola nel giudicare ciò che è necessario in termini di condotta della politica monetaria”. Infine ricorda che opera sotto la supervisione “della Corte di Giustizia europea al servizio degli interessi dei Paesi membri”.
I toni per nulla clementi rivolti al massimo organo giurisdizionale della Germania sono la prova che l’autonomia e la reputazione delle istituzioni Ue non sono carne da cannone. E che Parigi non intende soprassedere sulla frattura provocata dai giudici di Karlsruhe, così profonda da aver costretto il Consiglio Direttivo a riunirsi d’urgenza e la Commissione Europea a ribadire la “primazia del diritto Ue”.
GIUSEPPI E GUALTIERI – Toni ben diversi da quelli più accomodanti usati dall’Italia, con il premier Giuseppe Conte che ha ricordato come “l’indipendenza della Bce è il fulcro dei trattati e nessuna Corte costituzionale può dirle cosa può o non può fare”. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri invece ha minimizzato: “La sentenza sulla Bce non ha conseguenze pratiche”.