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Coronavirus, Confindustria Toscana: «Escludere responsabilità penale datore di lavoro»

FIRENZE – «Sono importanti i chiarimenti che iniziano ad arrivare sia dal Governo che dall’Inail tesi a circoscriverne la portata, ma continua ad essere indispensabile l’approvazione di una norma che escluda in via definitiva tale responsabilità». Il presidente di Confindustria Toscana, Alessio Marco Ranaldo, torna a parlare del tema della responsabilità penale e civile da contagio Covid-19 a carico del datore di lavoro.

«Alle dichiarazioni e alle intenzioni – continua Ranaldo – adesso devono seguire azioni normative concrete e specifiche per dare alle imprese certezze applicative ed interpretative, soprattutto in questo momento». Il presidente di Confindustria Toscana spiega: «Le imprese hanno messo in campo tutti gli strumenti previsti dalla normativa nazionale e regionale per garantire la sicurezza dei propri collaboratori, attraverso protocolli aziendali dettagliati e ritagliati sulle specifiche realtà, a partire dal Protocollo condiviso del 24 aprile a livello nazionale tra le parti sociali. E si stanno attenendo, scrupolosamente, alle indicazioni che provengono dalle Autorità sanitarie di fronte ad un rischio che riguarda la comunità nel suo complesso e non i luoghi di lavoro in modo specifico. Va esclusa in particolare ogni forma di presunzione di responsabilità a carico del datore di lavoro, che mal si concilia con il nostro ordinamento giuridico e vanificherebbe lo spirito del Protocollo sottoscritto con le organizzazioni sindacali e declinato a livello aziendale».

«Respingiamo le accuse – osserva Ranaldo – di creare eccessivo allarmismo sul punto, sfruttando il tema per rimettere in discussione il sistema delle tutele in materia di sicurezza sul lavoro: niente di più lontano dalla realtà, e comunque se i nostri allarmi sono eccessivi, non rappresenterà un problema introdurre quegli elementi di certezza normativa indispensabili per le imprese. Coniugare sicurezza e ripresa è possibile, anzi è indispensabile -sottolinea Ranaldo – Le imprese che hanno continuato a lavorare in questa lunga fase di lockdown hanno dimostrato ampiamente, anche in Toscana, che questo obiettivo può essere raggiunto. Il sistema produttivo è oggi in grande difficoltà – conclude Ranaldo – alle prese con una crisi epocale, e deve essere sostenuto sia con adeguate misure di incentivazione e supporto, sulle quali invece stiamo scontando ancora troppi ritardi e incertezze, sia evitando di caricarlo di responsabilità ulteriori che non possono competergli».



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