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Procuratore Taranto agli arresti domiciliari, l’accusa corruzione in atti giudiziari

Il Procuratore Carlo Maria Capristo in una foto d’archivio. ANSA / LUCA TURI

TARANTO – Il Procuratore della Repubblica di Taranto, Carlo Maria Capristo, è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Lo stesso provvedimento è stato eseguito a carico di un ispettore della Polizia in servizio nella Procura tarantina e di tre imprenditori della provincia di Bari. L’inchiesta, cominciata un anno fa, è portata avanti dalla Procura della Repubblica di Potenza.

Il Procuratore Carlo Maria Capristo, avrebbe cercato di indurre il pm di Trani, Silvia Curione, a perseguire ingiustamente una persona per usura e avrebbe fatto temere al magistrato ritorsioni sul marito, il pm Lanfranco Marazia, suo sostituto alla Procura jonica. E’ quanto emergerebbe dalle indagini. Nell’inchiesta, sarebbe indagato per abuso d’ufficio e favoreggiamento l’ex Procuratore della Repubblica di Trani, Antonino Di Maio.

Le accuse a carico di Di Maio si riferirebbero agli atti da lui eseguiti dopo aver avuto una relazione di servizio dal sostituto Silvia Curione in ordine alle pressioni ricevute da un ispettore di Polizia (Michele Scivittaro) a nome di Capristo. L’accusa di favoreggiamento – secondo la Procura della Repubblica di Potenza – si sarebbe sostanziata nelle scelte di Di Maio di «procurare l’impunità di Carlo Maria Capristo, tenendo alcuni comportamenti omissivi», cioè non verificando se il Procuratore di Taranto fosse coinvolto nella vicenda del processo a carico di una persona estranea all’accusa di usura.

Un altro bel tassello, se i fatti corrisponderanno a verità, della situazione della nostra magistratura, dopo le inchieste che hanno sconvolto il Csm e dopo le inchieste che hanno interessato singoli magistrati. La riforma della magistratura, passata l’emergenza coronavirus, insieme a quella del titolo V della Costituzione è diventata uno dei problemi essenziali da risolvere, ma siamo sicuri che questo Parlamento non avrà il coraggio di promuovere iniziative di questo genere né il Presidente Mattarella lo farà di sua iniziativa.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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