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Recovery fund: sarà attribuito a rate e con vincoli precisi per le riforme. Lo afferma Dombrovskis

Valdis Dombrovskis

BRUXELLES – Aiutare i 27 Paesi Ue a rimettere in piedi le proprie economie, assicurando che non si allontanino dalle priorità comuni come il digitale e il Green deal, e che affrontino finalmente quelle debolezze strutturali che li rendono vulnerabili e poco efficienti. Il Recovery fund non vuole essere solo un sostegno per l’emergenza ma un piano a lungo termine che, pur senza condizionalità, vincoli gli Stati a fare quelle riforme che Bruxelles chiede da anni. Per questo, i fondi arriveranno sotto forma di tranche legate ad obiettivi: chi non li raggiunge, perde la rata. Il Recovery fund – dotato di 750 miliardi di euro, di cui quasi 173 riservati all’Italia – agirà soprattutto per mezzo del Recovery and Resilience facility, a cui assegna ben 560 miliardi di euro (310 in sovvenzioni a fondo perduto e 250 in prestiti).

Saranno distribuiti agli Stati secondo una chiave di ripartizione che tiene in conto il Pil pro capite, la disoccupazione e la popolazione, e serviranno a finanziare investimenti pubblici e riforme scelti dagli Stati ma indicati dalla Ue. Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni assicura che “non ha a che fare con condizionalità e intrusione di Bruxelles, è volontario, gli Stati membri si assumono la responsabilità della propria crescita”.

In effetti saranno gli Stati a decidere come, dove e quando spendere gli aiuti. Lo faranno mettendo a punto un ‘piano per la ripresa’, che indicherà esattamente la destinazione dei fondi fino al 2024 e fisserà gli obiettivi da raggiungere per ottenere le diverse tranche di aiuti. Il piano dovrà essere coerente con gli obiettivi comuni europei, cioè gli investimenti in digitale e green economy, e dovrà dare attuazione alle raccomandazioni che ogni anno la Commissione indirizza a ciascun Paese a maggio, nell’ambito del Semestre europeo, cioè il ciclo di sorveglianza dei conti. Non c’è nessun vincolo di spesa quindi, ma “certamente il sostegno delle sovvenzioni è legato all’attuazione con successo delle politiche”, ha chiarito Gentiloni. Quindi, se gli Stati membri non rispettano “le priorità stabilite dall’Ue” e “non implementano gli obiettivi, perdono i soldi di una rata”, ha spiegato Dombrovskis. Per l’Italia è “un’occasione storica”, sottolinea il commissario all’Economia.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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