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Auto: immatricolazioni a picco (-49,61%). FCA – 57,22%, ma interviene il governo

Fca
ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

ROMA – Il mercato dell’auto continua a precipitare. Nel solo mese di maggio – secondo quanto rilevato dal Ministero dei Trasporti – le immatricolazioni della Motorizzazione (99.711 macchine) sono diminuite del 49,61% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Ad aprile le vendite erano state quasi azzerate con un -97,55% mentre a marzo avevano segnato un drastico -85,39%.

A maggio – sottolinea il Ministero – ci sono stati 206.967 trasferimenti di proprietà di auto usate, con un -44,61% rispetto allo stesso mese del 2019. Il volume globale delle vendite (306.678 macchine) ha quindi interessato per il 32,51% auto nuove e per il 67,49% usate.

E’ questo lo sconvolgente risultato fatto registrare del mercato automobilistico italiano in maggio, cioè nel primo mese di riapertura delle concessionarie auto dopo un bimestre di chiusura. “Il dato è drammatico” – commenta il Centro Studi Promotor (CSP) – “ma appare ancora più disastroso se si considera che è dovuto anche a ordini rimasti inevasi alla fine di febbraio, ultimo mese di andamento normale. E’ del tutto evidente che, con il risultato di maggio, catastrofico è anche il cumulato dei primi cinque mesi dell’anno”.

Secondo una prima stima del CSP la perdita di fatturato è stata di 8,3 miliardi a cui occorre aggiungere 1,8 miliardi di minor gettito IVA. E questo “rischia di essere solo la punta di un iceberg perché, procedendo alla velocità dei primi cinque mesi dell’anno, le immatricolazioni a fine 2020 si collocherebbero a quota 950.000 con un calo di fatturato rispetto al 2019 di 17,4 miliardi e di gettito IVA di 3,8 miliardi”.

L’Unrae parla di “crisi drammatica” per il mercato dell’auto e mette in guardia sul rischio di decine aziende con i loro 160mila posti di lavoro. “Il dato delle immatricolazioni di maggio – commenta Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere – per la maggior parte consegne di ordini sottoscritti prima dell’inizio dell’emergenza da Covid-19, conferma la gravità della crisi senza precedenti che sta attraversando il settore auto”. Nonostante la riapertura a inizio maggio, dopo due mesi di chiusura completa, “il sistema della distribuzione auto resta attanagliato da una grave crisi di liquidità, appesantito da centinaia di migliaia di veicoli fermi nei piazzali e con le risorse messe a disposizione dal decreto Liquidità ancora impigliate nella burocrazia e bloccate all’interno del sistema bancario”. E’ sempre più grande il rischio di chiusura nei prossimi mesi di centinaia di imprese della filiera della distribuzione auto – avverte Crisci – che si accompagnerebbe drammaticamente alla scomparsa di decine di migliaia di posti di lavoro“.

FCA – Nel mese di maggio Fiat Chrysler ha registrato un forte calo delle immatricolazioni a causa della pandemia da coronavirus. Le vendite sono scivolate del 57,22% a 22.193 auto rispetto a maggio 2019. La quota di mercato segna una flessione al 22,3% dal 26,2% di un anno prima. Nei primi cinque mesi il gruppo FCA ha venduto 109.702 macchine, il 51,9% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La quota di mercato è scesa al 24,3%.

Ma, come sempre avviene fin dall’inizio, lo Stato interviene a soccorso della grande famiglia e concede in 2 giorni, tramite la Sace, un ammontare di 6,3 miliardi per sostenere le attività in Italia, mentre la sede e la fiscalità del gruppo sono all’estero.

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