Skip to main content

Bankitalia: Pil fra -9 e -13%. Decreti evitano crisi liquidità

La Banca d’Italia

ROMA – La Banca d’Italia, nell’ambito delle proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel triennio 2020-22, in un secondo scenario piu’ severo, considera le possibili conseguenze di ipotesi piu’ pessimistiche. Sviluppi piu’ negativi potrebbero in particolare manifestarsi a seguito del protrarsi dell’epidemia o
della necessita’ di contrastare possibili nuovi focolai, con ripercussioni sulla fiducia e sulle decisioni di spesa dei cittadini e di investimento delle imprese; di cali piu’ consistenti nel commercio mondiale e strozzature alle catene globali del valore; di un ulteriore deterioramento delle condizioni finanziarie.

In questo scenario si ipotizza in particolare: una caduta della domanda estera più marcata di quella dello scenario di base nell’anno in corso (20%) e una
ripresa piu’ graduale nel prossimo biennio, sia del commercio mondiale sia dei flussi turistici; l’emergere di nuovi focolai dell’epidemia che comporterebbero l’adozione di nuove misure di sospensione delle attività economiche per una quota pari a circa il 5% del valore aggiunto per 4 settimane nei mesi estivi e circa il 15% per 6 settimane tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

Un aumento dei rendimenti a lungo termine di circa 50 punti base e un irrigidimento delle condizioni del credito pari a circa la meta’ di quanto osservato durante la crisi finanziaria globale. Queste ipotesi avrebbero effetti aggiuntivi sul Pil nell’anno in corso rispettivamente di -1,5, -1,3 e -1,2 punti percentuali.
Il prodotto cadrebbe di circa il 13% quest’anno e recupererebbe a ritmi piu’ moderati nel 2021. Tra le componenti della domanda, la dinamica dei consumi seguirebbe in larga misura quella del Pil come nello scenario di base; la caduta degli investimenti, amplificata dal peggioramento delle condizioni finanziarie, si avvicinerebbe al 20% nell’anno in corso e al 13% nell’arco del triennio 2020-22; la dinamica delle esportazioni rifletterebbe quella della domanda estera, significativamente piu’ debole che nello scenario di base. L’inflazione risulterebbe inferiore a quella stimata nello scenario di base per 0,2-0,3 punti
percentuali in ciascun anno del triennio. Neanche in questo scenario, peraltro, si considerano eventuali effetti, non lineari e difficilmente quantificabili, che potrebbero derivare da episodi diffusi di insolvenza tra le imprese che incidano in misura marcata sulla capacita’ produttiva dell’economia, o da nuove
ondate epidemiche globali.



Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741