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Conte accusa pezzi dello Stato di ostacolare il Governo, poi ci ripensa e fa precipitosa marcia indietro

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ANSA/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI

ROMA – Ha suscitato molte polemiche la frase, attribuita al premier Giuseppe Conte, riportata da alcuni quotidiani, che avrebbe denunciato pezzi dello Stato che remano contro il suo governo. Salvo poi far smentire questa grave affermazione, quando si è accorto (o qualcuno glielo ha fatto notare) di averla fatta fuori dal vaso.

Oltre alle reazioni politiche, su questo tema interviene anche Aduc (Associazione deli utenti consumatori di Firenze), che osserva: «Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dichiarato che c’è un pezzo di Stato che rema contro le riforme e contro il governo. Vecchia solfa che serve a giustificare la incapacità di risolvere i problemi e nascondere le debolezze e i contrasti interni alla maggioranza di governo. Per anni abbiamo sentito frasi del tipo “abbiamo le mani legate”, sono i “poteri forti” che ci contrastano, c’è “il grande vecchio che manovra” contro di noi e “forze oscure” minacciano la stabilità dell’Italia. Oggi il nemico è la burocrazia (eurocrazia o italocrazia) che rallenta tutto e impedisce di governare. Insomma, è sempre colpa di qualcun altro.

Sarebbe opportuno che il premier Conte indicasse quali sono questi pezzi dello Stato che remano contro. Avranno pure un nome e cognome! Le pratiche burocratiche derivano dalle leggi, che il Parlamento approva, che sono scritte male, fumose e discordanti, la cui origine è dovuta ai contrasti tra i due maggiori partiti che formano il governo. Al tutto si aggiunge la politica degli annunci e non delle proposte operative: il chi, come, quando e perché, dovrebbe essere la regola di chi governa, ma non è così. Assistiamo, invece, allo scarico di responsabilità e alla ricerca del capro espiatorio di turno, che ora sono i “pezzi di Stato”. E’ una tecnica millenaria: quando hai un problema interno, cerca un nemico esterno. E’ il governo, e la sua maggioranza parlamentare, che rema contro».

Ci sembrano ragionamenti sensati, che danno il quadro veritiero dell’attitudine di questo governo e del suo premier, che spesso getta il sasso e poi cerca di ritirare la mano.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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