
Stati Generali: centrodestra compatto rifiuta l’invito di Conte, non è sede istituzionale

ROMA -Il centrodestra è compatto sul no alla partecipazione agli Stati generali organizzati dal governo a Villa Pamphili”. È quanto emerso nel corso del vertice tra Salvini, Meloni e Tajani, che non si è ancora concluso. I tre partiti hanno ribadito di essere pronti a confrontarsi con il governo in qualsiasi momento, ma soltanto in occasioni e sedi istituzionali.
“Gli italiani – è andato all’attacco Matteo Salvini – non hanno bisogno di altri show e passerelle, c’è bisogno subito della cassa integrazione per milioni di lavoratori, soldi veri per imprenditori e famiglie, scuole aperte e sicure. Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non sono le ville o le sfilate. 60 milioni di persone non possono dipendere dall’umore di Rocco Casalino”.
Gli Stati Generali sono “una sede istituzionale”, è la replica del premier Giuseppe Conte che aggiunge “se ne convinceranno”.
Oggetto del vertice del centrodestra anche le candidature in vista delle Regionali: “Siamo a buon punto, sono molto ottimista sul fatto che avremo i nomi a breve”, ha detto Giorgia Meloni, leader di FdI.
