Skip to main content

Mes sanitario senza condizionalità: Il direttore Regling assicura e ribadisce, non ci sono trabocchetti

BRUXELLES – Anche se il trattato istitutivo del Mes prevede, all’articolo 3, una “strict conditionality”, una “rigida condizionalità”, per concedere l’assistenza finanziaria agli Stati, nel caso del Pandemic Crisis Support, le linee di credito del Mes che sono già disponibili, l’unica condizione è che gli Stati membri utilizzino quelle risorse per le spese sanitarie, dirette e indirette, legate alla Covid-19. Dietro non c’è altro.

Lo assicura ancora una volta il direttore del Mes Klaus Regling, collegato da Lussemburgo in videoconferenza stampa, al termine della riunione del consiglio dei governatori del Meccanismo. «E’ vero – concede Regling – che il trattato del Mes richiede la condizionalità per i prestiti, ma in queste circostanze il nostro consiglio dei governatori ha deciso che per questa particolare facility la condizionalità sarà l’utilizzo del prestito del Mes per finanziare le spese correlate con la Covid-19, direttamente o indirettamente. Questo – prosegue Regling – è stato il modo per soddisfare da un parte i requisiti del trattato del Mes e i diversi servizi giuridici delle varie istituzioni hanno stabilito che è la cosa appropriata da fare. Se c’era ancora paura che ci fosse qualcosa d’altro dietro il nostro approccio, spero che non sia più così”Se questo timore c’era all’inizio, dopo tutte le dichiarazioni che i nostri ministri i nostri governatori e io abbiamo fatto ripetutamente, tutti dovrebbero sapere ora che la sola condizione è legare il nostro prestito alle spese per la salute e la Covid-19. Non c’è altro e tutti i documenti sono disponibili sul nostro sito, possono essere controllati. Quindi, questo non dovrebbe più essere un problema», conclude Regling .


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741