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Ferrovie: nel 2019 diminuiti del 30% gli incidenti ferroviari

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EPA/ANDREA FASANI

ROMA – Nel 2019 si sono verificati 76 incidenti ferroviari significativi: 70 sulla rete gestita da RFI e 6 sulle reti di competenza dei gestori regionali. Un dato che fa segnare una diminuzione del 30% rispetto al 2018 e il miglior risultato dal 2007, anno di avvio del monitoraggio da parte dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie. Anche le vittime (decessi e feriti gravi) sono in calo: nel 2019 sono state 62, di cui 60 sulla rete RFI e 2 sulle reti regionali Interconnesse. Sul fronte europeo l’Italia si colloca tra i valori più bassi registrati: lo scorso anno, si è avuto 1 incidente significativo ogni 5.150.000 km circa percorsi da treni.

È quanto emerge, in sintesi, dalla “Relazione sulla sicurezza ferroviaria 2019” presentata oggi martedì 16 giugno da Marco D’Onofrio, Direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) in un evento digitale ospitato sulla piattaforma del CIFI (Collegio degli Ingegneri Ferroviari) alla presenza del Direttore di ANSFISA, Fabio Croccolo, del Direttore esecutivo dell’ERA, Josef Doppelbauer e del Presidente del CIFI, Maurizio Gentile. La relazione, precisa la nota, “è basata su un’analisi preliminare, con dati non ancora completamente consolidati, che anticipa il report annuale che verrà inviato entro il mese di settembre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Agenzia Europea per le Ferrovie”.

“Questi dati sono confortanti – ha dichiarato Marco D’Onofrio, Direttore di ANSF – e arrivano nel primo anniversario dall’adozione in Italia del IV Pacchetto ferroviario, introdotto il 16 giugno 2019. L’Italia è stata uno dei Paesi apripista in questo passaggio che impone nuove regole e procedure per la sicurezza del sistema ferroviario. Non dobbiamo tuttavia abbassare la guardia, in particolare sulla manutenzione e il comportamento degli utenti, spesso all’origine di incidenti anche gravi”.

Anche nel 2019 il numero maggiore di incidenti è dovuto all’indebita presenza dei pedoni sui binari, circostanza che ha causato 52 incidenti gravi, rappresentando il 68% degli eventi, causando il 91% dei decessi e l’84% delle vittime complessive. Seppure con una riduzione massiccia rispetto al dato del 2018, quando si erano registrati 77 incidenti, rimane il motivo più ricorrente di morte sui binari.

La manutenzione resta la seconda causa per numero di incidenti: nel 2019 sono stati 12 quelli attribuibili a questo contesto; benché in calo del 37% rispetto al 2018 ( quando erano stati 19) rimane una delle principali criticità del sistema ferroviario. L’Agenzia, fin dalla sua istituzione, ha chiesto e ribadito il puntuale presidio delle attività connesse alla manutenzione.

In crescita gli incidenti dovuti all’errata esecuzione di procedure ferroviarie che si attestano a 6 nel 2019, 2 in più rispetto all’anno precedente. In aumento anche incidenti provocati da veicoli stradali sulla sede ferroviaria che si attestano a 2 rispetto all’unico evento del 2018.

Tra le criticità del sistema, la relazione segnala la lenta risposta delle reti regionali interconnesse all’adeguamento tecnologico. Al 31 dicembre 2019, trascorsi oltre tre anni dal passaggio sotto ANSF, risultano ancora 7 le reti con uno stato di completamento del sistema controllo marcia treno pari allo 0%. Solo due gestori presentano uno stato di completamento pari al 100%, mentre per i restanti 3 si registra un valore che varia dal 30% al 95% in funzione della programmazione prevista rispettivi piani di adeguamento.

Tra gli obiettivi degli operatori ferroviari per il 2020 – conclude la nota – l’Agenzia ha messo al primo posto “il contrasto agli indebiti attraversamenti della sede ferroviaria, oltre al perseguimento della completa revisione dei processi manutentivi da parte degli operatori ferroviari, lo sviluppo di una positiva cultura della sicurezza e l’integrazione dei fattori umani ed organizzativi nei sistemi di gestione della sicurezza e nell’analisi dei rischi, l’incremento e il completamento dell’attrezzaggio tecnologico e la cooperazione tra gli operatori ferroviari”.

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