
Firenze, Maggio Musicale: oggi il teatro riapre con Mehta sul podio e Kavakos al violino

FIRENZE – Stasera, mercoledì 17 giugno, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino riapre le porte al pubblico per la prima volta dopo tre mesi e 13 giorni. In programma il primo di sette concerti che si svolgeranno da oggi al 7 luglio e che vedranno sul podio quasi sempre il Maestro Zubin Mehta, direttore principale del Maggio a vita. Così sarà stasera, quando, con Leonidas Kavakos al violino, dirigerà il concerto per violino e orchestra «Alla memoria di un angelo», ultimo lavoro di Alban Berg (1885 – 1935), composto in memoria di Manon Gropius , la bella figlia di Alma Mahler e Walter Gropius, che morì, diciottenne, a Pasqua nel 1935 per una poliomelite contratta l’anno prima. Berg, che lavorava già da febbraio a un concerto per violino su commissione del violinista americano Louis Krasner ed era amico di vecchia data di Alma, fu colpito profondamente e volle dare alla musica che stava scrivendo una forma che evocasse nella prima parte l’adolescente da viva, nella seconda la sua morte e trasfigurazione. Berg morì la vigilia di Natale di quell’anno e il concerto per violino fu eseguito postumo da Louis Krasner il 19 marzo del 1936 a Barcellona. Per i non pochi strumenti a fiato previsti dall’organico, oltre al distanziamento, ci saranno dei paraventi di plexiglass (nei concerti dove è previsto l’intervento del Coro, ogni cantante avrà davanti una visiera). Mehta all’arrivo era un po’ scettico, ma poi non pare abbia riscontrato problemi e l’intesa con l’orchestra che ha diretto per tanti anni è stata immediata. Nella seconda parte della serata è prevista la Sinfonia n. 4 in do minore D. 417 «Tragica» (adagio molto, allegro vivace / andante / minuetto, allegro vivace, trio / allegro) di Franz Schubert, con cui si apre un ciclo che proseguirà anche in autunno.
Un programma serio, che d’altronde approderà, nell’ultimo concerto del 7 luglio, alla «Missa in tempore belli» di Franz Joseph Haydn, visto che il tempo di guerra è stata evocato (anche troppo) nelle metafore dei media in questi mesi di pandemia di coronavirus.
Proprio il coronavirus, o meglio, le misure anticovid fanno sì che la riapertura sia riservata a pochi: sono ammessi 200 spettatori in sala (il sovrintendente Pereira, in una conferenza stampa virtuale alla vigilia del primo concerto, ha precisato che se la limitazione proseguirà in settembre e ottobre non potrà fare alcuna programmazione), con un prezzo non propriamente popolare per i biglietti: posto unico 100 euro.
Per chi non se lo può permettere, c’è a 9.90 euro lo streaming su IDAGIO (al concerto di Meli si sono collegate circa 500 persone; era in assoluto il secondo concerto trasmesso su IDAGIO e non pochi hanno avuto problemi a comprare il biglietto sulla piattaforma, con istruzioni in tedesco; per i prossimi dovrebbero esserci delle semplificazioni).
Se le limitazioni si attenueranno, Mehta sarà di nuovo a Firenze in novembre per l’«Otello» di Verdi e per il ciclo Beethoven-Schubert (a settembre Mehta avrebbe alcune date alla Scala, ma per ora sono sulla carta, perché non si sa cosa ne sarà). Il 6 ottobre ci dovrebbe essere la «Creazione» di Haydn nel Salone dei Cinquecento, seguita da una cena di gala in teatro.
Fra i solisti ospiti per il ciclo di concerti in teatro che inizia oggi ci sarà anche Daniel Baremboim, che riceverà una laurea honoris causa dall’Università di Firenze.
Gli eventi estivi non dovrebbero interrompersi il 7 luglio: le date per «La traviata» e «Un ballo in maschera» di Verdi in forma di concerto nella cavea a luglio saranno annunciate dal Sovrintendente fra qualche giorno.
Teatro del Maggio(Piazzale Vittorio Gui, Firenze)
Mercoledì 17 giugno 2020, ore 20
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Zubin Mehta, direttore, Leonidas Kavakos, violino
Alban Berg, Concerto per violino e orchestra, Alla memoria di un angelo (Andante. Allegretto/Allegro. Adagio)
Franz Schubert, Sinfonia n. 4 in do minore D. 417, Tragica
Biglietti in vendita online sul sito del teatro e presso la biglietteria (ore 10-18 e un’ora prima del concerto).