Maggio musicale e biglietti a 100 euro, Monica Barni: «Pereira ricordi che il teatro è anche servizio pubblico». La replica
FIRENZE – Il 17 giugno il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha riaperto le porte al pubblico dopo tre mesi e 13 giorni per sette concerti, fino al 7 luglio: un evento molto positivo, ma con un neo che non ha mancato di suscitare giustificate reazioni negative, non solo fra abbonati e habitués del teatro, ma anche in rappresentanti autorità che seguono la musica non soltanto per dovere istituzionale. È il caso della Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Regione Toscana, Monica Barni, che ricorda con decisione al Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino Alexander Pereira come il teatro sia anche un servizio pubblico.
Alle dichiarazioni del Sovrintendente, Monica Barni ha così reagito: «Resto allibita e chiedo al sovrintende Pereira quali siano i criteri – perché a me sfuggono – che lo portano a considerare ragionevole il costo di 100 euro. Non certo quelli che stanno alla base della cultura concepita come servizio pubblico. Peccato che i finanziamenti che ogni anno riceve il suo teatro siano, glielo ricordo, per l’80% provenienti da istituzioni pubbliche, una quota che mi parrebbe determinante per dare un’offerta conseguente, cioè pubblica».
«L’offerta culturale – continua la Barni – non può e non deve essere solo appannaggio di chi si può permettere di pagare 100 euro, soprattutto in un momento come questo di grande difficoltà per tutti, in cui non possiamo concederci di relegare la cultura a un bene per pochi fortunati ma abbiamo il dovere di lavorare per renderla il più possibile diffusa e accessibile. Prima di lasciare il teatro vuoto – conclude – avrei evitato di mandare via gli studenti con la card [la Maggio Card, che consentiva agli under 30 di acquistare biglietti di platea a 15 euro, ndr], anzi, li avrei fatti entrare in teatro perfino gratis. La malattia del teatro non sono i biglietti gratuiti, come dice Pereira, ma scelte troppo spesso esclusiviste che portano alla fine poche risorse e solo molta disaffezione».
En passant si può rilevare come a tutt’oggi non sia possibile, malgrado l’Organismo di Vigilanza ex legge 231, controllare quanto possano rappresentare 100 euro per il Sovrintendente del Maggio Musicale, dal momento che i suoi compensi non risultano visibili nelle pagine sulla trasparenza del sito www.maggiofiorentino.com (ci sono le spese di viaggio, ma non lo stipendio).
AGGIORNAMENTO DELLE 23,20
La replica del sovrintendente Pereira è arrivata solo a distanza di qualche ora. Eccola: «Ho letto la sua dichiarazione con molta sorpresa: lei lamenta che un posto per l’opera in giugno costa 100euro
ma se avesse potuto informarsi meglio, avrebbe saputo che la metà dei biglietti costeranno 50euro e nessuno ha mai detto che la Maggiocard non varrà in cavea. A proposito dei concerti di questi giorni, abbiamo anche puntato sullo streaming per rendere possibile lo spettacolo a molto più pubblico. Abbiamo voluto mantenere un bilanciamento della biglietteria: ci sono i 200 posti a 100euro, ma per tutti gli altri
c’è la possibilità di comprare il biglietto per la visione on line a 9.90euro. Per dare la possibilità alla gente di venire in teatro, a coloro che non possono pagare il prezzo necessario, io devo anche trovare gli appassionati che possono pagare 100euro e di più. Con un prezzo medio di 26euro a biglietto, il teatro non è in grado di portare la qualità neccessaria per far aumentare il pubblico, per trovare i
turisti internazionali, per trovare i finanziamenti privati, o, detto più semplicemente, per rendere onore alla grande tradizione del Maggio Musicale Fiorentino».
Così il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira, replica a Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana con delega alla cultura. «Sono molto triste che lei mi veda come una persona poco sociale e elitaria! Non è così! La prima cosa che ho realizzato a Firenze è stata l’opera per bambini, e i biglietti costavano solo 1euro – continua Pereira – Signora vicepresidente, deve farmi lavorare e dopo attaccarmi, non viceversa. Anche oggi ho detto che quando lascerò il Maggio, vorrò essere giudicato per il lavoro che ho fatto per tutto il teatro e specialmente per le persone che adorano la musica e che economicamente fanno fatica a poter vivere il loro entusiasmo e la loro passione. Spero di averle dato qualche chiarimento. Anche il suo rappresentante in Consiglio, l’onorevole Valdo Spini, che era presente in conferenza, potrà darle ulteriori informazioni di prima mano».