Firenze: Casa di Dante riaperta e rinnovata. Nel 2021 il settimo centenario dalla morte del Poeta
FIRENZE – Nuova veste per il Museo Casa di Dante, in via Santa Margherita, nel cuore di Firenze, che ha riaperto al pubblico dopo la chiusura per coronavirus. E in vista del settimo centenario della morte del Sommo Poeta (1321-2021) si presenta in una versione all’insegna della tecnologia e digitale. Completamente rinnovata, la dimora sorge dov’era la casa dell’Alighieri. Ha festeggiato la ripartenza oggi, 24 giugno, in una data simbolo, ossia il giorno in cui Firenze celebra il patrono, San Giovanni Battista
In occasione della riapertura, per tutta la giornata inaugurale l’accesso è stato gratuito. Il taglio del nastro è avvenuto alla
presenza del presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, Cristina Giachi, vicesindaco di Firenze, e Tommaso Sacchi, assessore alla cultura. E’ lo stesso Dante, nella veste digitale, a invitare i visitatori all’interno della Casa, prendendo vita in un monitor a parete e anticipando quello che sarà il dualismo della chiave narrativa del percorso di visita: Dante, poeta e padre della lingua italiana, ma anche uomo del suo tempo. Questa postazione video avrà la doppia funzione di suscitare la curiosità del
visitatore e di fornirgli le prime informazioni di contesto, preparandolo ad un viaggio alla scoperta del poeta e della sua
Firenze. Nove sale in tutto e tra queste, quasi uno spettacolo a sé, quella dedicata alla Divina Commedia. Si tratta di una sala
immersiva con al centro un grande volume aperto e animato da proiezioni. I passi più significativi della Divina Commedia, letti da
Francesco Pannofino, accompagneranno lo sfogliarsi delle pagine, immergendo il visitatore in un viaggio tra le cantiche mano nella mano con il Poeta.
Le sorprese non sono finite infatti. La sala della Divina Commedia è arricchita da una collezione di volumi della Commedia in tutte le
lingue del mondo con suggestive rappresentazioni della geografia della Commedia e la visione sinottica dei 100 canti. I volumi sono stati donati al Museo dal magistrato e scrittore Giuliano Turone. «Una scelta – spiega Tullia Carlino, coordinatrice del Museo insieme
ad Angela Spinella – che va incontro alla volontà di coinvolgere il più possibile la cittadinanza, perché con la condivisione di quello
che per noi è un traguardo significativo ci auguriamo di cominciare al meglio la nuova avventura di questo luogo all’insegna
dell’anniversario dantesco che ci attende e che ormai è alle porte. Siamo felici di veder finalmente decollare questo progetto al quale abbiamo lavorato per anni nella consapevolezza che il nostro museo fosse ormai datato e si rendesse sempre più necessario un restyling che lo trasformasse in un museo contemporaneo senza però strappargli l’anima e l’identità».
«Abbiamo percorso molte strade per reperire sponsor e sostegni economici ricevendo purtroppo sempre risposte negative –
aggiunge Carlino – Tuttavia, grazie ad una gestione economica oculata e virtuosa, siamo riusciti ad accantonare negli anni le risorse
necessarie ed oggi, non senza orgoglio, possiamo affermare che con le sole forze dell’Unione Fiorentina, abbiamo realizzato un museo completamente nuovo ed innovativo che offre un contributo importante al patrimonio culturale italiano ed un arricchimento straordinario per la città di Dante. Il 2021 – spiega Eugenio Giani, presidente della storica istituzione culturale fiorentina e presidente del Consiglio regionale della Toscana – è l’anniversario dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta e questo riallestimento della ‘sua casa è la migliore delle maniere per tenere viva la sua memoria e la sua grande opera. E’ un luogo che ci deve stimolare a riflessioni sulla figura di uno dei personaggi più importanti della storia della letteratura e da oggi lo fa grazie alla più innovative tecnologie che abbiamo a disposizione. Del resto Dante, fiorentino e toscano, rappresenta l’unità del Paese attraverso una unica lingua e ora più che mai c’è bisogno di un senso di unione e condivisione. Dante e la cultura sono un mezzo perché questo sentimento emerga nella giusta maniera – conclude Giani – L’idea alla base del riallestimento è quella di creare una nuova narrativa che renda il visitatore immediatamente partecipe della vita del Sommo Poeta. Grazie alla tecnologia invisibile, che supporta la visita senza rendersi mai invadente o ingombrante, diventa possibile scavare profondamente nel pensiero di Dante, attuando un cambio di passo che porta da ‘aver visto e letto’ ad aver compreso i temi fondamentali della sua Storia e della sua Poesia».