Firenze: Bigazzi, neo presidente Confindustria, attacca subito i dipendenti pubblici
FIRENZE – Il neopresidente di Confindustria Firenze, Maurizio Bigazzi, 80 anni, imprenditore del settore alimentare, esordisce in conferenza stampa con un attacco ai pubblici dipendenti.
«Stimare una ripresa a settembre è pura utopia – ha detto – fino a dicembre avremo perdite significative e nel 2021 non ce la faremo a recuperarle. Anche settori trainanti come la moda stanno soffrendo, così come l’alimentare che cala del 30%. Temo che tante imprese non potranno proseguire l’attività, e che scoppieranno grandi problemi sociali».
Sui rischi all’occupazione, il presidente è stato netto: la differenza di trattamento tra dipendenti pubblici, che riscuotono lo stipendio intero e non sono soggetti a cassa integrazione, e quelli privati, non è più tollerabile. «Il Governo – ha ammonito Bigazzi – dovrebbe imporre un contributo di solidarietà del 3-4% ai 4 milioni di dipendenti pubblici che lavorano da casa risparmiando tempo e denaro». Il motivo è semplice: «I dipendenti delle imprese private non sanno se domani avranno lavoro, sono in cassa integrazione e vivono in ansia: perché anche ai dipendenti pubblici, che non rischiano il posto di lavoro, non viene chiesto un piccolo sacrificio?».
Traspare dalle affermazioni del neopresidente la consueta avversione degli industriali per il pubblico impiego, considerato fonte di sprechi e inefficienza da tutti (o quasi) i pesidenti confindustriali. Dimentichi della filosofia di molti capitani d’industria, i vantaggi sono degli imprenditori, le perdite e i costi a carico dello Stato, vedi recentissimi aiuti a qualche grande azienda.