
Musumeci, governatore Sicilia: l’isola è invasa dai migranti, il governo non ci ascolta, pericolo Covid-19

PALERMO – Il governo nazionale spara l’ennesimo colpo alla nuca della Sicilia mentre cerca di rialzarsi. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci non usa mezzi termine per descrivere quello che sta accadendo nell’isola dove, negli ultimi giorni, gli sbarchi di migranti hanno portato con sé anche alcune persone positive al Covid. Ieri otto dei 43 sbarcati ad Augusta sono risultati positivi e messi in isolamento in una struttura a Noto.
Il governatore aveva anche scritto al premier che però non ha risposto: «Lui non risponde mai – dice – E’ in serio imbarazzo perché davvero il governo sta dimostrando di essere insensibile nei confronti di una terra che è stata generosissima sul fronte dell’accoglienza». Da Roma solo silenzio. «Ci degna solo qualche funzionario» dice Musumeci. E il ministro Lamorgese? «Spero stia bene» risponde ironico.
Il governatore della Sicilia aveva chiesto altre navi per la quarantena: “Non si vogliono noleggiare – dice – Si ritiene più comodo trovare un qualunque prefetto disposto a dire ‘signorsì’ agli ordini romani”. E aggiunge: “Ne servirebbe certamente una a Lampedusa, un’altra dovrebbe stare lungo la costa siracusana o a Messina. Le navi costano, certo, ma sarebbe di gran lunga maggiore il prezzo che pagherebbero i siciliani se si dovesse diffondere l’epidemia”. Il governo è colpevole “di cinismo e sciatteria” davanti a una condizione che, “capirebbe anche un bambino, è assolutamente diversa rispetta a quella vissuta negli ultimi decenni. La nostra – aggiunge – è una richiesta normalissima che evita tensioni con le popolazioni locali e consente di non mettere sotto stress il sistema sanitario regionale. Speriamo che Roma ci ascolti.
I migranti positivi al Coronavirus sbarcati ad Augusta e in isolamento in una struttura a Noto «sono tenuti sotto stretto controllo. Abbiamo chiesto e ottenuto dalla prefettura un cordone di sicurezza che impedisca eventuali fughe».