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La Sicilia è sommersa dagli sbarchi di migranti, 618 arrivati in 24 ore a Lampedusa e dintorni

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Il cruscotto statistico del Ministero dell’Interno, sbarchi di migranti

Nel silenzio del governo, delle sinistre, della Chiesa e dei benpensanti buonisti nelle ultime 24 ore si sono contati 18 sbarchi nella zona di Lampedusa, tanto che l’isola è in emergenza con 618 migranti arrivati tra giovedì e ieri. L’aereo Moonbird di Sea Watch, la nave già di Carola Rackete, in fermo amministrativo per irregolarità rilevate dalla Guardia Costiera, aveva avvistato un barcone con a bordo 267 clandestini, poi tutti giunti sull’isola, il cui hotspot non ce la fa più a contenere gli immigrati, anche a causa delle misure anti Covid da mettere in atto.

I primi 85 sbarcati sono già a Porto Empedocle, ma con la Moby Zazà piena dei 180 migranti portati dalla Ocean Viking non si sa più dove mettere la gente in quarantena. Ieri i nuovi arrivati sono stati parcheggiati sul molo Favarolo in attesa di «ordini dall’alto», ma la situazione è esplosiva, con i residenti di Lampedusa allo stremo per una situazione che non accenna a migliorare, nonostante (molto in teporia) sia ancora in vigore il decreto governativo che rende i porti italiani non sicuri a causa della pandemia mondiale. Sul molo Favarolo sono approdati non solo barchini, ma anche due imbarcazioni più grandi: un primo barcone con 95 persone e subito dopo un peschereccio con 260 a bordo, fra i quali anche donne e bambini. Circa 400 migranti, sottolinea il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, sono stati trasferiti a Porto Empedocle, dove torna a crescere la tensione fra i residenti.

I dati sono in forte aumento. Cinquemila approdi in più rispetto allo scorso anno, in gran parte provenienti dalla rotta Tunisia-Sicilia. I numeri degli sbarchi nel 2020 infatti hanno superato quota 8mila, contro i 3mila dello stesso periodo del 2019 (vedi cruscotto del Ministero dell’Interno in alto). Nei primi dieci giorni di luglio gli arrivi sono più di 1.200. E, tra l’altro, si sono verificati molti migranti positivi che hanno messo in pericolo la popolazione residente e gli operatori di polizia, che infatti protestano con il Viminale.

Il Siap, sindacato di polizia, scrive al Ministero dell’Interno, chiamando in causa ministro e Dipartimento di Ps: «Le squadre del X reparto Mobile – scrive il sindacato – non possono più riposare, l’impiego nei 6 teatri operativi supera il limite di organizzazione. Sono ben 120 gli uomini giornalmente impiegati a Trapani, Messina, Ragusa, Siracusa, Agrigento, Catania e Reggio Calabria: un carico di lavoro che non consente il riposo obbligatorio del personale, che mediamente ha accumulato in un mese oltre 1.200 riposi non fruiti per una media di 10 a persona. Uno stress da lavoro inaccettabile e con precise responsabilità da parte di chi ha l’onere di ponderare gli impieghi. I poliziotti aderenti al Siap e non solo – continua la nota – chiedono un po’ di serenità lavorativa e un alleggerimento dei carichi di lavoro per consentire il riposo e, chissà, magari un po’ di ferie estive a pari di tutti i lavoratori. Inoltre, e non è da sottovalutare, i poliziotti del decimo reparto sono coloro che per tutto il periodo del Covid-19 hanno assicurato la vigilanza ai centri di prima accoglienza e ai migranti la continuità dei servizi di trasferimento con rischio costante del contagio».

Critiche roventi anche dall’opposizione. «La prima concessione da revocare – dice Maurizio Gasparri (Fi) – è quella al governo Conte. Il governo dei clandestini e della resa all’immigrazione incontrollata. Solo a Lampedusa nelle ultime ore 20 sbarchi con oltre 600 arrivi. Un Paese esposto al pericolo rinnovato dell’immigrazione clandestina con l’aggiunta dell’emergenza coronavirus, che si potrebbe diffondere attraverso questi sbarchi». E mentre l’impennata di sbarchi preoccupa il Viminale, alle prese con il problema di trovare strutture per la quarantena, il leader leghista Matteo Salvini attacca: «Governo di complici o di cretini?». Protesta anche l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, che scrive su facebook: «A Lampedusa sbarcati in oltre 600. E’ stato chiesto l’aiuto della sanità siciliana e poco fa è atterrato un volo sull’isola con test sierologici e tamponi. Ma così continua a non andare bene. Il prezzo lo paga tutto la Sicilia…e lo pagano le sue imprese turistiche e i suoi cittadini».

Interviene anche il governatore siculo, Nello Musumeci: «Decine di sbarchi in poche ore con l’arrivo di centinaia dimigranti a Lampedusa – ha detto Musumeci – sono una condizione assolutamente insostenibile qui. Il Consiglio comunale e il governo regionale hanno gia’ chiesto a Roma la proclamazione dello stato di emergenza. Qui i problemi sono sanitari – ha aggiunto -sociali ed economici. Abbiamo bisogno di risposte immediate da Roma: Lampedusa non puo’ diventare una terra di frontiera. Peraltro, finora – ha aggiunto il governatore – e’ stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato. Non puo’ continuare cosi’».

E finora la magistratura è stata a guardare: a Trapani e a Agrigento, così come a Milano, si colpiscono magari Salvini e Fontana, ma non si interviene in altre direzioni.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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