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Sassari: Cesare Battisti protesta per il cibo scadente in carcere. La giusta reazione di Torreggiani

Battisti

ANSA/ETTORE FERRARI

SASSARI – Sarà il Tribunale di sorveglianza di Cagliari a decidere sulla richiesta di Cesare Battisti, detenuto nel carcere oristanese di Massama, di effettuare analisi mediche che verifichino il suo stato di salute, che sarebbe peggiorato – sostiene l’ex terrorista – a causa del cibo fornito nell’istituto di pena.

L’avvocato di Battisti, Gianfranco Sollai, ha presentato un reclamo segnalando la scarsità e la bassa qualità del cibo somministrato ( «non solo al mio assistito, Battisti non è il figlio della gallina bianca», dice il legale all’Adnkronos). Ieri l’ergastolano è stato sentito per oltre mezz’ora dai giudici del Tribunale di sorveglianza, che ora valuteranno la richiesta di controlli sanitari, per la quale la Procura generale ha sollecitato il rigetto.

«Battisti – spiega Sollai – si trova suo malgrado in isolamento forzato, per mancanza di spazi adatti alla sua situazione di alto sorvegliato di tipo 2. Il regime di isolamento per lui è scaduto formalmente il 14 luglio dello scorso anno e, nonostante le nostre richieste, ancora vive di fatto isolato, senza poter fare alcuna attività ricreativa né socializzare. A questo si aggiunge il problema dei pasti, perché noi siamo quello che mangiamo e se la qualità del cibo è scarsa, ne va della nostra salute. Per questo abbiamo chiesto un controllo sulle condizioni di Battisti e, laddove venisse accolta la nostra richiesta, dovrà essere prevista per lui una dieta differente». Certo, riconosciamo i giusti diritti a questo ex terrorista, condannato per omicidi e latitante per decenni, grazie alla compiacenza della sinistra internazionale, prima di essere assicurato alla giustizia italiana.

Interviene giustamente Alberto Torregiani, figlio adottivo di Pierluigi (vittima dei Pac) e membro dell’Associazione italiane vittime del terrorismo: «Rido davvero. Certo, lui è abituato a mangiare ostriche, cozze e pasta alle vongole al mare, come può piacergli il cibo del carcere? La cosa assurda è che gli venga ancora data la possibilità di esprimere certe richieste e che qualcuno gli dia spazio.È ancora un privilegiato è questa l’assurdità. Se un detenuto comune si lamenta, nessuno lo ascolta, si lamenta lui e fa notizia. Io sono garantista sempre e sono per la tutela dei diritti ditutti, ma qui stiamo davvero esagerando. Credo che non meriti attenzione». E aggiunge su Facebook: «Quando per anni hai armato la tua mano, sporcato di sangue il tuo cammino, celato il tuo rammarico, schernito le tue vittime, beffeggiato le regole sociali… e quando, la fortuna ti ha voltato la schiena e ti trovi ora a pagar pegno, ecco, le monete che dovresti spendere sono il silenzio, il rammarico, il pentimento, la riflessione consapevole che ciò che hai è merito alle tue azioni».

Durisimo il commento di Salvini: «Assassino comunista si lamenta del menù in carcere? Taci e digiuna, vigliacco». Lo scrive su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini, che posta la foto di Cesare Battisticon la frase «in carcere cibo scarso e di pessima qualità».

Stranamente protestano anche esponenti di quelle sinistre che per decenni sono state dalla parte di Battisti. L’onorevole Pedica (Pd) afferma: «Cesare Battisti, dopo aver chiesto i domiciliari per paura del coronavirus, ora si lamenta per la qualita’ del cibo in carcere? Evidentemente, dopo essere sfuggito alla giustizia per anni, pensava di poter scontare l’ergastolo in un hotel a 5 stelle. Pur difendendo i diritti di tutti i detenuti, e’ vergognoso che chi ha ucciso delle persone e sta scontando una pena per fattia troci come quelli commessi da Battisti, tenti di ottenere i domiciliari con queste scuse. Lo Stato non deve piegarsi a nessuno, men che meno agli assassini».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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