Recovery fund: le opposizioni attaccano, rischiamo il commissariamento
ROMA – Le opposizioni riconoscono lo sfrorzo fatto da Conte, che ha ottenuto 209 miliardi di fondi comlessivi, ma attaccano, rischiamo il commissariamento e hanno prevalso i paesi frugali.
MELONI – «Abbiamo votato a Bruxelles per il debito comune, che ha reso possibile il Recovery Fund. Abbiamo tifato per l’Italia in ogni momento. Con la coscienza a posto ora, a negoziato concluso, voglio dire che Conte è uscito in piedi ma poteva e doveva andare meglio. È stato sbagliato dare per acquisiti i 500 miliardi di sussidi proposti da Merkel e Macron e poi aprire a un taglio in cambiodi zero condizionalità. È tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità. Gli riconosciamo di essersi battuto per contrastare lepretese egoistiche dei Paesi nordici ma il risultato finale purtroppo non è quello che speravamo. I frugali’ ottengono il ridimensionamento del Recovery Fund, mantengono e addirittura aumentano privilegi inaccettabili e anacronistici. Per l’Italia si conserva un livello accettabile di sussidi a fondo perduto ma in compenso rischiamo di perdere molti miliardi su altre voci del bilancio pluriennale. E, a monte, nessuna revisione degli assetti europei che penalizzano in modo strutturale l’Italia e la sua economia. Ma quello che ci preoccupa di più è che non solo queste risorse arriveranno a primavera 2021 inoltrata ma che per spenderle dovremo comunque passare dalle forche caudine dei Rutte di turno: non si chiama diritto di veto ma il super freno di emergenza funzionerà allo stesso modo. Si rischia un inaccettabile commissariamento delle scelte di politica economica di una Nazione sovrana. Difenderemo la nostra sovranità strenuamente e ci auguriamo che da questo momento in poi il governo voglia fare lo stesso», afferma la presidente di Fdi, Giorgia Meloni, commentando l’esito del consiglio europeo sul Recovery fund.
SALVINI – «I soldi arriveranno fra un anno se l’Italia farà le riforme nel campo delle pensioni, del lavoro, della giustizia e dell’istruzione decise dall’Europa: legge Fornero e Patrimoniale sui risparmi. Noi come Lega vigileremo perché così non sia. Si tratta di un prestito che va restituito con i versamenti annui: diamo 15, abbiamo indietro 10 e i soldi a fondo perduto dovranno essere restituiti fino al 2056».
BAGNAI – «Nell’ultimo round dovevano arrivare 500 miliardi a fondo perduto che però sarebbero stati anch’essi rimborsati attraverso risorse proprie, ovvero tasse come la plastic tax. Nell’ultimo round del negoziato i grants sono scalati a 390 miliardi per 27 paesi europei in un ciclo che va dai 4 ai 6 anni a seconda di come li si considera. Ricordo che i fondi vengono erogati subordinatamente alla presentazione di un piano per la ripresa e la resilienza (RRP) che viene approvato se ci scriviamo quello che ci hanno detto di scriverci. Ovvero in base alle raccomandazioni. Si parla di roba che entrerà a regime nel 2021, dopodiché quello che si è aggiunto è che c’è la possibilità di un sindacato ispettivo da parte di altri stati membri che possono dire che secondo loro da un altro stato membro non sono stati definiti milestones and targets. Non è esattamente il superfreno di emergenza che Rutte ha venduto a casa sua, ma è un meccanismo che fa fare un passo in più al condizionamento politico che l’UE esercita sulle politiche nazionali. Abbiamo lasciato la politica industriale ed economica dell’Italia in mano alla Commissione Europea».