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Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2020%2F07%2FPietro Terracciano Inter E1595450475375

Fiorentina, Terracciano ferma l’Inter: 0-0. Bene i viola, ma con qualche rimpianto. Pagelle

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Pietro Terracciano, grandissimo a San Siro. Ha fermato l’Inter a San Siro (Foto Violachannel)

MILANO – Ci ha pensato san Pietro: nel senso di Terracciano. Ha chiuso la porta, parando tutto, nonostante il bombardamento al quale è stato sottoposto per quasi tutti i 97 minuti della partita. Niente da fare per Lukaku e Barella: che hanno colpito un palo a testa. E niente da fare per Alexis Sanche e per Lautaro Martinez, mandato nella mischia nel finale da un Antonio Conte che, con questo pareggio, vede la sua Inter scivolare al terzo posto, sopravanzata dall’Atalanta. Non è tutto: la Fiorentina avrebbe potuto anche vincere se fosse stata più cinica. Castrovilli prima e Kouamè dopo hanno avuto occasioni d’oro non sfruttate. Bravissimo anche il portiere nerazzurro Handanovic, secondo migliore in campo dopo Terracciano. Ma naturalmente sono stati i nerazzurri a fare la partita, sbattendo no solo contro uno spettacolare Terracciano, sempre tempestivo, sia fra i pali che in uscita. Lukaku, stanotte, lo sognerà. E per lui, abituato a buttarla dentro, sarà un incubo. Però, insieme al portiere vanno messi sugli scudi i tre difensori: bravissimo Pezzella e molto bravi anche Milenkovic e Caceres. Per inciso: un grande portiere e una grande difesa contro una squadra che, in questo campionato, aveva pareggiato solo un’altra volta in casa per zero a zero. Che cosa non ha funzionato nella Fiorentina? Centrocampo troppo fragile e incapace di fare filtro, in particolare nel primo tempo. Badelj non è adatto per queste partite. Meglio di lui ha fatto Pulgar, quando Iachini ha finalmente deciso di mandarlo in campo al suo posto. Duncan e Castrovilli si sono sacrificati in un ioco oscuro. Ribery? Meno brillante del solito e sempre prevedibile. E’ stato utile nel primo tempo, per alleggerire la pressione, ma è probabile che troppe partite ravvicinate possano pesare su un signore di 37 anni. In ogni caso, il suo l’ha fatto. Cutrone? Non troppo incsivo là davanti. Marcato e fermato. Il quarto gol in quattro partite è rimasto un miraggio. Più mobile Kouamè, ma risulta ancora troppo fragile, specie davanti ad avversari rocciosi e di mestiere. Iachini? Ha sbagliato, secondo me a scegliere subito Badelj e Venuti. Pulgar, l’ho detto, mi è sembrato più efficace. Così come avrei puntato subito su Chiesa. Senno di poi? Ovvio che sì. Ma il pareggio, lo dico francamente, è un risultato accettabile per questa Fiorentina. Basterà a Iachini per scommettere sulla conferma? Per mettere davvero in difficoltà Commisso, l’allenatore dovrebbe vincere a Roma, battere il Bologna in casa e andare a vincere anche in casa della Spal all’ultima giornata. Ma chissà se gli basterà. Stasera, anche l’allenatore,deve complimetarsi con i difensori e con lui: san Pietro terracciano.

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German Pezzella, altro grande protagonista della partita dei viola a San Siro con l’Inter (Foto Violachannel)

TERRACCIANO I – Prima che i viola scendano in campo a San Siro arriva la notizia: il Verona ha rinnovato per tre anniil contratto a Iva Juric. Un pretendnte in menlo alla panchina della Fiorentina. Che Iachini cerca di tenersi stretta, nonostante le voci contrarie. Rispetto alla formazione della prevedibile, Iachini rinuncia a Chiesa e Pulgar, che vanno in panchina. Al loro posto Venuti e Pulgar. In porta ancora Terracciano, anche perchè Dragowski ha sempre la lombalgia. L’allenatore, come in altre occasioni, punta su giocatori meno appariscenti ma forse, è probabilmente il suo pensiero, più vogliosi di giocare. Nell’Inter, Conte tiene Lautaro Martinez in panchina: davanti Lukaku e Sanchez. Borja Valero, indicato dall’inizio in campo, siede in panchina. La Fiorentina si fa subito viva in area nerazzurra, ma Cutrone è in fuorigioco. Poi è l’Inter che preme subito: al 5′ Lukaku conquista la palla a pochi metri dalla porta, tira, ma Terracciano è reattivo e devia in angolo. Bravo Pietro!

PALO – Antonio Conte è scatenato, vuole subito il vantaggio. Ma la Fiorentina resiste bene e riparte. Duncan e Ribery sono i più attivi a far ripartire la squadra. Soprattutto Ribery, il vero fulcro del gioco viola, un 37enne capace di svariare in ogni zona del campo. L’Inter è però rapida a contrattaccare: al 9′ e al 10′ Terracciano deve intervenire da campione su conclusioni di Lukaku e Barella. Comincia a piovere. Al 17′ Inter manovra velocissima, Eriksen a sinistra crossa per la testa di Lukukaku che salta, non colpisce e prende il palo alla sinistra di Terracciano. Serio rischio. E nerazzurri sempre a pressare. Soffre troppo la Fiorentina. L’osservazione? Non c’è partita fra Venuti ed Eriksen: in quella zona del campo la Fiorentina ha problemi. Chiesa sarebbe stato più efficace? A mio modo di vedere sì. E non mi convince nemmeno Badelj, poco utile in interdizione e non felicissimo nel far ripartire la squadra.

TERRACCIANO II – La pioggia battente provoca qualche incidente. Infatti De Vrij s’infortuna. Poi ci diranno che si tratta di trauma distorsivo al ginocchio sinistro. Al suo posto entra Ranocchia. Testata in area, al 27′, fra Venuti e Young nel tentativo di arrivare su un pallone alto. Borsa dl ghiaccio per entrambi, ma niente di grave. L’Inter insiste. Miracolo di Terracciano al 33′: palla a Lukaku a tre passi dal portiere che esce tempestivamente, copre lo specchio, e fa sbagliare la conclusione all’attaccante. Grandissimo! Poi è Ribery a far dannare l’Inter: Barella lo colpisce duro. Punizione. Batte Ribery che pesca Pezzella ben appostato, ma la girata è alta. Franck Ribery è dappartutto e talvolta sbaglia. Prende tante botte e l’arbitro non punisce i picchiatori. Ma etrae il giallo proprio per Ribery dopo l’ennesimo contrasto con Barella. Il primo tempo finisce con l’Inter in avanti, ma con Pezzella e Caceres capaci di bloccare ogni incursione.

TERRACCIANO III – Nessun cambio a inizio di ripresa. La Fiorentina prova a spingere, ma Ribery è un po’ meno brillante di altre occasioni e Candreva lo ferma in un paio d’occasioni. Quindi l’infortunio a Dalbert, dopo un gran recupero su Barella. Viola temporaneamente in dieci. Young, da sinistra per Candreva che segna, ma era in fuorigioco nettissimo. Lirola sostituisce Dalbert. L’Inter insiste: al 6′ Duncan sbaglia l’appoggio e serve Lukaku ch la fa filtrare per Sanchez, tiro da centro area, ma Terracciano devia, la palla va sul palo e gli ritorna fra le braccia. Un po’ di fortuna, ovvio, ma bravissimo e sempre reattivo il portierone viola. Soffrono i viola, soprattutto per lo scarso filtro a metà campo. Ma all’11’, dopo una combinazione Cutrone-Ribery, palla buonissima per Castrovilli che non riesce a piazzarla. Handanovic para. Momento non buono per Gaetano: un attimo dopo il gol mancato arriva l’ammonizione. Era diffidato: salterà la trasferta di domenica all’Olimpico, contro la Roma. Iachini sostituisce Cutorna con Kouamè e Duncan con Ghezzal.

LIROLA – Al 19′ azone propiziata da Venuti: Kouamè viene murato da Ranocchia a un metro dalla porta. Triplo cambio per l’Inter: Lautaro per Sanchez, Moses per Candreva e Bastoni per D’Ambrosio. Proprio Moses, appena entrato, impgn Terraccino che blocca a terra. Ma soffre troppo, la Fiorentina. A metà campo non c’è filtro. La pressione interista è continua. Finalmente Iachini decide di sostituire Badelj con Pulgar. E anche Ribery, visibilmente affaticato, con Chiesa. Al 30′ intervento troppo deciso di Barella su Ghezzal: l’arbitro si decide ad ammonirlo. Era l’ora. Ma Giacomelli non si ferma: ammonisce anche Caceres. Bah! Un attimo dopo bella ripartenza Fiorentina: Chiesa taglia dentro per Lirola, ma Handanovic compie la paratona. L’Inter preme sempre, anche se Pulgar sembra più efficace nelle chiusure. Al 43′ punizione velenosa di Eriksen che però non inganna Terracciano, pronto a deviare in angolo. Cinque di recupero. Al 47′ viene fuori l’inesperienza di Kouamè in area interista: deve tirare, invece cerca Chiesa. E l’occasione sfuma. Replica Lautaro al 49′: colpo di testa dell’argentino, ma Terracciano c’è sempre. E diventa l’eroe della partita.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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