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Terrorismo: Franceschini, ex Br, si pente dopo 40 anni, non bloccai la violenza cieca

Flag Of Brigate Rosse.svg ROMA – «Aver favorito o comunque non essermi opposto alla violenza. La violenza cieca e terribile che ha insanguinato questo Paese». Così rispondendo in un’intervista a ‘La Repubblica’ sul suo più grande rimorso Alberto Franceschini, 72 anni, tra i fondatori delle Br. Quando fondai le Br avevo 23 anni, spiega Franceschini. “Avevo dato venti esami a Ingegneria, a Bologna – continua – Dissi a mio padre che mi trasferivo a Milano, perché volevo iscrivermi al Politecnico. Invece passai in clandestinità”. Non ho mai ucciso nessuno, sottolinea, ”e mi sono anche rifiutato di farlo”. Le Br volevano sequestrare Giulio Andreotti ma poi non si fece, racconta, “perché mi arrestarono e mi trovarono addosso dei numeri di telefono del suo studio”. Andreotti, ricorda, non era scortato. “Me lo ritrovai a pochi metri, in mezzo alla gente, come uno qualunque, per cui a un certo punto mi sono chiesto: ‘Ma è veramente lui?’ – continua Franceschini – Mi avvicinai e gli toccai la gobba. Si voltò e mi guardò in maniera fredda. Era un obiettivo facilissimo”. E su Mario Moretti, Franceschini aggiunge: “Uno con delle idee molto radicali, automatiche. Il giorno prima dell’arresto in una riunione dell’esecutivo delle Br – c’eravamo io, Mara, Renato e Moretti – ci fu uno scontro tra me e lui. Gli dissi che non era in grado di gestire la lotta armata, perché non aveva una cultura adeguata, era un sindacalista molto rigido. Gli consigliai di tornare in fabbrica”. “Le responsabilità di Moretti sono totali – sottolinea – Non credo che abbia fatto autocritica di nessun tipo”.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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