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Conte: elezioni regionali non avranno conseguenze sul governo

Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte (Foto ANSA)

ROMA – Il premier Conte, in un’intervista al Fatto Quotidiano, mette le mani avanti e, rispetto a una possibile sconfitta alle regionali afferma: «Sono elezioni regionali, non politiche. Ne abbiamo già affrontate in passato. Non si tratta di dare un voto al governo. Ma ritengo legittimo auspicare che le forze di maggioranza trovino il modo di collaborare anche a livello regionale».

Legge elettorale: «La riforma costituzionale che prevede un consistente taglio dei parlamentari va accompagnata da una legge elettorale fondata su un criterio di rappresentanza ben bilanciato. Le forze di maggioranza hanno optato per una soluzione di impianto proporzionale con una soglia di sbarramento al 5%. Mi sembra una soluzione equilibrata perché favorisce la pluralità della rappresentanza politica, ma previene un’eccessiva frammentazione dei partiti. La questione è ora all’attenzione del Parlamento, dove peraltro l’iter è stato avviato».

Scuola: «Il governo, la Protezione civile, i sindaci e i presidenti delle Province, gli uffici scolastici regionali e i dirigenti scolastici stanno profondendo il massimo impegno per garantire il rientro a scuola in condizioni di massima sicurezza. È una sfida molto impegnativa per il Paese, perché coinvolge oltre 10 milioni di persone. Per capire le difficoltà -aggiunge- basti pensare che in Italia si producono 200 mila banchi all’anno mentre in soli due mesi ne abbiamo reperiti 2 milioni e 400mila, cercandoli in lungo e in largo in Europa. Tra qualche giorno verrà diffuso il piano di consegna delle nuove attrezzature scolastiche. Abbiamo investito nella scuola oltre 2,9 miliardi di euro solo per la riapertura di settembre, i lavori di edilizia scolastica, l’affitto di nuovi spazi, i patti di comunità e le varie attrezzature. Rinforzeremo l’organico scolastico con 70mila assunzioni a tempo determinato. Sono state inoltre autorizzate 97mila assunzioni a tempo indeterminato di docenti, personale Ata e dirigenti scolastici. Con il meccanismo della call veloce, voluto fortemente da questo governo, consentiremo a chi lo desidera spostamenti più veloci per raggiungere il ruolo preferito».

Mes: «Ricordo che si tratta pur sempre di soldi presi a prestito. Confido che i flussi di cassa rendano superfluo quest’ulteriore indebitamento, anche in considerazione dei fondi del piano Sure già attivato e del Recovery Fund. Se mai il quadro di finanza pubblica imponesse valutazioni differenti, state pur certi che andremo in Parlamento e ne discuteremo in piena trasparenza».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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