Elezioni regionali, referendum e scuola: nessun rischio. Lo dice Ricciardi, consulente di Speranza
ROMA – Sarebbe stato osare troppo, da parte del governo, rinviare per coronavirus il referendum, le elezioni regionali e, come foglia di fico, anche la riapertura della scuola. Forse anche per questo, Walter Ricciardi, docente alla Cattolica e consulente di Speranza al Ministero della salute, si affretta a precisare: «Non ho mai detto che riapertura delle scuole ed elezioni sono a rischio in Italia. Le scuole riapriranno e si sta facendo di tutto per riaprirle in sicurezza. Parlavo di altri Paesi, dove la curva dei contagi si è rialzata in modo preoccupante. In Italia, fortunatamente, non è ancora così e dobbiamo fare di tutto per tenere la situazione sotto controllo».
Un duro attacco era arrivato, proprio a Ricciardi, dal presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni e dal leader della Lega, Matteo Salvini. «Tal Ricciardi, consulente del Governo, ventila l’ipotesi di un ulteriore rinvio del voto. Questa eventualità non può accadere e trovo eversivo che un signore non eletto da nessuno possa anche semplicemente ipotizzare, sarebbe la dimostrazione che il Comitato tecnico scientifico del Governo è un’accolita di inetti pericolosi», è statala presa di posizione di Giovanni Toti via Facebook. «Irresponsabile ipotizzare rinvio delle elezioni e chiusura delle scuole, questo terrorismo danneggia l’Italia. Invece di aprire la bocca, chiudano i porti», il commento di Matteo Salvini.
Al meeting di Rimini, Franco Locatelli, presidente del consiglio superiore di sanità, ha rassicurato ancora di più: «Non sappiamo se ci sarà una seconda ondata di Covid nè di che portata sarà , ma non sarà della stessa portata che abbiamo dovuto affrontare a fine febbraio, marzo e aprile, perchè il Paese è decisamente in grado di garantire alcune strategie cruciali per individuare e circoscrivere i focolai epidemici e produrre dispositivi individuali per prevenire la diffusione del contagio. Posso aggiungere che l’esperienza passata, ci insegna a non disinvestire, per il futuro, nella sanità».