
Gioele: il papà solleva seri dubbi sui metodi delle ricerche

ANSA/ GIANLUCA ROSSELLINI
CARONIA – Il papà di Gioele solleva seri dubbi sui metodi delle ricerche, e conferma quello che abbiamo pensato tutti. Il corpo del bambino era a poca distanza dal traliccio dove è stata ritrovata la madre, droni squadre di forze di sicurezza, cani molecolari e non non hanno cavato, in 15 giorni, un ragno dal buco, un carabiniere in congedo, esperto della zona, con un falcetto ha scoperto i resti del piccolo in poche ore. Un esponente dei ricercatori, per così dire, ufficiali ha riconosciuto che il carabiniere aveva usato un’arma decisiva, il falcetto. Scacco alle tecnologia e all’organizzazione delle ricerche coordinate dalla magistratura. Ricordiamo, per di più, che la svolta c’è stata solo per l’intervento dei volontari ai quali il padre aveva rivolto un accorato appello e non per l’azione delle truppe messe in campo dalla procura.
Ecco quanto affermato giustamente e comprensibilmente da Daniele Mondello, papà di Gioele e marito di Viviana Parisi, sul proprio profilo Facebook: «Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia. Nonostante il dramma che mi ha travolto – scrive – trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al Signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato. Viviana e Gioele – conclude Daniele Mondello – vi ringraziano ed io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!». Parole che non hanno bisogno di ulteriore commento.
Protesta anche il legale, Claudio Mondello, cugino della famiglia: «Persino per ritrovare Gioele la mia famiglia ha dovuto fare affidamento sulle proprie forze: ancora una volta ha dovuto metterci una pezza. La credibilità dello Stato ne esce fortemente compromessa e non posso che dolermene. Devo, tuttavia, ringraziare i tantissimi volontari che ci hanno sostenuto col loro sudore ed amore- scrive Claudio Mondello sui social- E’ una Italia che ci restituisce speranza».
