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Sure: 27,4 miliardi di euro di prestiti all’Italia dalla Commissione Ue

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen

BRUXELLES – L’Italia riceverà dall’Ue 27,4 mld di euro di prestiti, a tassi di interesse molto più bassi di quelli che spunterebbe sui mercati dei capitali, grazie al programma Sure, fondi che verranno usati per affrontare improvvisi aumenti della spesa pubblica per preservare l’occupazione. La Commissione Europea ha presentato al Consiglio la proposta di dare assistenza finanziaria a 15 Stati membri dell’Ue per complessivi 81,4 mld di euro: il nostro Paese è il primo beneficiario dello schema voluto dal commissario all’Economia Paolo Gentiloni e da quello al Lavoro Nicolas Schmit, che mira in particolare a sostenere i programmi nazionali che preservano l’occupazione in tempo di crisi, come la cassa integrazione in Italia.

Al momento, ha spiegato la portavoce per l’Economia Marta Wieczorek, non è possibile dare date precise per l’erogazione delle somme agli Stati che ne hanno fatto richiesta (in ogni caso, si possono domandare di accedere ai fondi fino al 2022). Prima di tutto, le proposte della Commissione andranno adottate dal Consiglio stesso. Perché i fondi vengano effettivamente erogati, ha continuato la Wieczorek, occorre che prima “venga finalizzato il sistema delle garanzie”, vale a dire le somme che gli Stati membri devono stanziare per consentire alla Commissione di raccogliere capitali sul mercato, emettendo bond. “In questo momento le garanzie sono state fornite dalla vasta maggioranza degli Stati membri, ma non da tutti”, ha spiegato la portavoce. Quindi, la Commissione potrà rendere effettivo il programma Sure solo “una volta che tutti gli Stati membri avranno sottoscritto i rispettivi accordi bilaterali di garanzia con la Commissione. Ci aspettiamo – ha aggiunto – che questo processo venga completato molto presto”.

Per quanto riguarda le modalità di erogazione, “gli esborsi verranno fatti in diverse tranche”, ha ricordato la Wieczorek. Si tratta di prestiti a lunga scadenza (in media 15 anni) e a basso tasso di interesse: il costo preciso verrà fissato al momento del collocamento delle obbligazioni. “In pratica – ha continuato la Wieczorek – la Commissione trasferirà agli Stati il tasso” che spunterà sul mercato per collocare le obbligazioni, ma “in questa fase non posso dire di più”. E’ quindi tecnicamente possibile che i tassi applicati ai prestiti back-to-back siano intorno allo zero, se non addirittura negativi. La Commissione èun emittente sovrano, con rating tripla A da parte della maggioranza delle agenzie: diversi Stati Ue si finanziano da tempo a tassi negativi, a partire dalla Germania, il cui Bund a 10 anni ha oggi un rendimento negativo dello 0,49% sul mercato secondario.

Le intenzioni saranno anche le migliori ma, come avviene in ogni occasione di aiuto da parte della Ue, bisogna stare attenti alle trappole. Nè possono rassicurare le affermazioni entusiastiche di Gentiloni, che fa parte del sistema.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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