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Berlusconi: prof. Zangrillo, ricovero precauzionale per blando coinvolgimento polmonare, non è intubato

Zangrillo E Coronavirus
Il professor Zangrillo, primario di terapia intensiva al San Raffaele di Milano

MILANO – Il ricovero ospedaliero di Silvio Berlusconi a Milano si è reso necessario per la sorveglianza ma anche per l’attento monitoraggio, come deve accadere per ogni paziente, considerando quanto accaduto nei mesi scorsi con il virus. Lo ha spiegato Alberto Zangrillo, suo medico personale e primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele. «Noi siamo qua in una situazione di tranquilla osservazione. Il regime di ricovero – ha aggiunto – è un regime di ricovero normale, in una camera che risponde a requisiti richiesti dalle disposizioni regionali per il Sars-Covid. Una camera dotata di tutti i dispositivi di tutela nei confronti di terzi e di chi è ospite. Le terapie sono quelle che un gruppo ospedaliero come quello di cui faccio parte hanno avuto modo di sperimentare per quanto riguarda l’applicazione clinica. La terapia non è ancora specifica ma è molto importante per contrastare forme patologiche anche lievi e iniziali. Sono i protocolli terapeutici che tutti i medici dovrebbero conoscere».

Il professore Alberto Zangrillo ha deciso di ricoverare Silvio Berlusconi perché durante la visita che gli ha fatto ha rilevato un blando coinvolgimento polmonare e ha ritenuto opportuno un approfondimento diagnostico, che si è svolto intorno a mezzanotte e le risultanze hanno indicato il ricovero ospedaliero. Lo ha precisato in conferenza stampa, spiegando che il ricovero si è reso necessario perché ci troviamo di fronte a soggetto che è divenuto paziente e si può definire a rischio per età e per le patologie pregresse a tutti note.

Zangrillo, vuole evitare disinformazione sulla vicenda dopo narrazioni che ci hanno abituato a disinformazione e a dire cose poco attinenti con la realtà. La storia, spiega al San Raffaele ai giornalisti, inizia il 2 settembre, 48 ore fa quando il presidente viene sottoposto a un tampone. Questo tampone era un rilievo programmato perché aveva soggiornato in luoghi risultati endemici, e abbiamo rilevato una positività in un un soggetto che ho definito asintomatico, ovvero privo di rilievi clinici. Poi, nel volgere di qualche ora, nella giornata di ieri, in cui il presidente ha lavorato,è documentato che non si è risparmiato, ho ritenuto di fare una visita come ogni medico fa ai suoi pazienti. Da qui, la scoperta del blando coinvolgimento polmonare.

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