Elezioni e scuole: lezioni sospese dal 18 al 22 settembre e dal 2 al 6 ottobre, in caso di ballottaggi
ROMA – Per il turno elettorale del 20 e 21 settembre le lezioni nelle scuole, sede di seggio, saranno sospese subito dopo essere state riprese dopo il lockdown. Con il rischio che, nelle sedi dove si andasse al ballottaggio, la sospensione si rinnovi anche nei giorni dal 2 al 6 ottobre. Una complicazione enorme per famiglie e autorità scolastiche, dovuta alla poca previdenza del governo giallorosso, responsabile di quest’enorme confusione nelle persone soprattutto della ministra Azzolina e del premier Conte. ma Mattarella fa finta di nulla, impegnato com’è in bei messaggi e discorsi per manifestazioni varie.
In occasione delle elezioni suppletive del Senato della Repubblica nei collegi uninominali 03 della regione Sardegna e 09 della regione Veneto. Turno ordinario di elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario. Elezioni regionali. Elezioni amministrative in alcune regioni a statuto speciale, il Ministero dell’Istruzione ha chiesto alle istituzioni scolastiche interessate di mettere a disposizione delle Amministrazioni comunali i locali scolastici dal pomeriggio di venerdì 18 settembre sino all’intera giornata di martedì 22 settembre 2020 e, nei comuni in cui si svolgerà il turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci, dal pomeriggio di venerdì 2 ottobre sino all’intera giornata di martedì 6 ottobre, fatte salve eventuali intese in sede locale, volte alla gestione delle operazioni referendarie contestualmente a quelle elettorali regionali e amministrative.
Lo stop alle lezioni per alcuni giorni nelle scuole, perché sedi dei seggi elettorali, anche perché, prima dell’insediamento del seggio elettorale, deve essere assicurata una pulizia approfondita dei locali ivi compresi androne, corridoi, bagni, e ogni altro ambiente che si prevede di utilizzare. Tali operazioni devono essere previste anche al termine di ciascuna delle giornate delle operazioni elettorali e comunque nel rispetto di tutte le norme atte a garantire il regolare svolgimento del processo di voto. Le operazioni di pulizia devono essere effettuate secondo le direttive dell’Istituto Superiore di Sanità previste nel documento dell’8 maggio 2020 e di quelle contenute nella circolare del Ministero della Salute n. 17644 del 22 maggio 2020.
A questo punto il Governo ha cercato di rimediare ai disastri prevedibili, chiedendo ai Comuni di reperire sedi alternative alle scuole. ma facendo un bel buco nell’acqua. Sono 185 – apprende l’ANSA – i Comuni che hanno individuato sedi extrascolastiche dove far svolgere il voto del 20 e 21 settembre (Referendum, Regionali e Comunali).
Una ricognizione era stata avviata nei mesi scorsi dal Viminale per verificare la possibilità di sedi alternative alle scuole in modo da non fermare – per l’appuntamento elettorale – le lezioni che riprenderanno il 14 dopo il lungo stop dovuto al Covid. Le prefetture hanno raccolto le disponibilità arrivate dai Comuni e svolto ispezioni per verificare che gli edifici fossero a norma.
Complessivamente sono 520 le sezioni elettorali che saranno così spostate fuori dalle aule scolastiche. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha insediato un gruppo di lavoro sul tema, con l’obiettivo di organizzarsi in vista delle amministrative del 2021, quando si punta ad aumentare considerevolmente i seggi extrascolastici.
Sicuramente con i gruppi di lavoro si procede sicuri e spediti, la vicenda dei verbali ddl Cts secretati e poi svelati, con sospetti omissis, sta a dimostrarlo.