Elezioni del 20-21 settembre: le aspettative (non i sondaggi, vietati) regione per regione
Le elezioni regionali del 20-21 settembre costituiscono un test politico importante, anche se tutti, soprattutto a sinistra, sostengono che i risultati non avranno effetto negativo sul Governo e sul Pd di Zingaretti. Come noto la a
pubblicazione dei sondaggi è assolutamente vietata per legge, ma Affaritaliani.it ha cercato di capire quali sono le aspettative delle principali forze politiche in campo. Ed ecco i risultati:
VENETO – Sicuro trionfo di Zaia. A detta di tutti, non c’è partita. Il Centrodestra è convinto che la riconferma di Luca Zaia sia sicurissima. E anche nel Centrosinistra e nel Pd affermano che si tratta di una partita impossibile. Dal quartier generale del Governatore uscente sono sicuri di raggiungere e superare addirittura il 70% . L’unica sfida sembra quella interna tra la lista Zaia e la Lega Salvini premier, se il Carroccio risultasse secondo l’imbarazzo sarebbe inevitabile per il leader leghista.
LIGURIA – Toti favoritissimo. Anche in Liguria il Centrodestra è sicuro della vittoria e della riconferma di Giovanni Toti, pur se non con le proporzioni di Zaia in Veneto. Ferruccio Sansa, candidato del Pd e dei 5 Stelle (la Liguria è l’unica Regione dove la maggioranza di governo si presenta unita) spera ancora nel colpaccio, ma dietro le quinte gli stessi Dem parlano di missione quasi impossibile. La Lega è convinta di confermarsi primo partito, non solo della coalizione di Centrodestra ma anche della Regione.
MARCHE – Dopo 50 anni di governo rosso la regione è contendibile dal centrodestra. Si registra ottimismo nel quartier generale di Francesco Acquaroli, deputato di Fratelli d’Italia e candidato del Centrodestra. L’impressione, parlando con gli esponenti del Cdx, è che la vittoria sia davvero a portata di mano. Maurizio Mangialardi, sindaco uscente di Senigallia per il centrosinistra che da cinquant’anni governa a Palazzo Raffaello, non si scoraggia e spera anche nel possibile voto disgiunto da parte di alcuni elettori del M5S che candida nelle Marche Gian Mario
Mercorelli.
PUGLIA – I dissensi di una parte del centrosinistra (soprattutto di renzi e Italia Viva) mette in ottima posizione Raffaele Fitto, europarlamentare di Fratelli d’Italia e candidato del Centrodestra unito. Nella Lega si dicono certi della vittoria con il Carroccio che si giocherebbe il primo posto come forza politica con il Pd e il Movimento 5 Stelle. Il presidente uscente Michele Emiliano spera nel voto disgiunto da parte di una fetta di grillini, che però sono
molto concentrati sulla candidatura di Antonella Laricchia e anche loro, dopo la visita del ministro Luigi Di Maio in Puglia, sperano nella vittoria con la conquista della prima Regione.
TOSCANA – Anche in questo caso il baluardo rosso del centroitalia diventerebbe contendibile dal centodestra. Il Pd e i renziani di Italia Viva sono convinti che alla fine Eugenio Giani vincerà e che come è finita a gennaio in Emilia Romagna non ci sarà alcun passaggio della Regione rossa a destra. Ma un cauto ottimismo c’è anche nella
Lega che candida l’europarlamentare ed ex sindaco di Cecina Susanna Ceccardi. Non a caso venerdì 18 settembre Matteo Salvini chiuderà la campagna elettorale proprio in Toscana. L’impressione è che la zona di Firenze soprattutto e anche di Prato siano a favore di Giani mentre la Ceccardi sia forte soprattutto sulla costa tirrenica. Altra sfida avvincente.
CAMPANIA – Con buone probabilità ci sarà la conferma di De Luca. Il presidente uscente appare forte, anche se la candidatura della 5 Stelle Valeria Ciarambino potrebbe dividere la maggioranza. In Forza Italia, partito che esprime il candidato del Centrodestra, ancora sperano in un recupero sul rush finale di Stefano Caldoro, ma nella Lega e in Fratelli d’Italia le speranze di vittoria sono davvero poche.
VALLE D’AOSTA – In Valle d’Aosta, dove si vota con il sistema proporzionale, il Centrodestra si presenta diviso: la
Lega corre da sola mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia si presentano con una lista unitaria. Il Pd è in campo con il Progetto Civico Progressista senza alcuna alleanza con il M5S. Da vedere chi sarà la prima forza della Regione che poi, probabilmente, stringerà accordi con uno o più partiti autonomisti.