Lo Spid, passaggio epocale per la transizione alla digitalizzazione voluta dalla Ue
Le fole dell’Unione Europea sono state subito recepite senza alcuna critica dai responsabili del governo giallorosso e dalle sinistre, e dai loro accoliti, senza tener conto delle gravi difficoltà che le soluzioni suggerite, tutte da verificare, comportano. Tutti hanno recepito dai soloni comunitari la parola magica per la soluzione di tutti i problemi, la digitalizzazione ci porterà fuori dalla crisi e ci migliorerà la vita. Un par di zeri, direbbe mio zio.
Si è posto in primo piano il Presidente dell’Inps Tridico, responsabile dell’Istituto che ha lasciato per molto tempo buona parte di chi aspettava la cassa Integrazione Covid, senza alcun sostegno. L’identità unica digitale con Spid è un passaggio epocale, ha affermato Tridico al convegno “Il Welfare con una nuova identità unica e digitale”, commentando la prossima adozione dello Spid anziché del PIN da parte dell’Istituto di previdenza a partire dal 1° ottobre. Consentiremo alla PA di avere 27 milioni di utenti che passano ad un’identità digitale unica, ha sottolineato.
Anche la Ministra Nunzia Catalfo parla di un traguardo fondamentale e ricorda che anche il Ministero del Lavoro passerà allo Spid dal 15 novembre prossimo. Credo fortemente in questo progetto, la PA deve pensare in digitale, ha aggiunto.
La Ministra per l’Innovazione, Paola Pisano, ha ricordato che lo Spid è parte di un progetto ampio di digitalizzazione del Paese e che la pandemia da Covid 19 “ha evidenziato l’urgenza di fornire a tutti i cittadini e le imprese europee un’identità digitale affidabile, che fornisce credenziali uniche e semplifica il lavoro alla PA. La Pisano ha ricordato che oggi 10,7 milioni di cittadini già sono in possesso dello Spid.
Tridico ha spiegato che l’INPS ha programmato un periodo di transizione di un anno per l’adeguamento allo Spid ed ha precisato che per i minorenni, per le persone soggette a tutela o sostegno verrà mantenuto anche il sistema del PIN. L’INPS “non lascerà indietro nessuno, ha assicurato il Presidente, spiegando che c’è una fetta della popolazione che non è avvezza a questi servizi telematici. Ed ha aggiunto che ci sarà una campagna d’informazione ad hoc per mettere tutti in condizione di usufruire del nuovo sistema.
Lo Spid – ha sottolineato – è una “modalità più sicura e darà’ un grande contributo alla digitalizzazione del Paese, accelerando l’erogazione delle prestazioni, ad esempio la CIG, per la quale ci sarà meno margine di errore e non sarà necessario verificare di volta in volta l’identità e l’IBAN. Ricordo che negli ultimi cinque mesi abbiamo pagato oltre 11 milioni di prestazioni, 30mila sono ancora in attesa di essere pagati ma e’ un flusso continuo.
Ho sperimentato personalmente il passaggio dal Pin allo Spid, e aggiungo che sono persona particolarmente esperta di procedimenti e procedure informatiche. Ho ottenuto lo Spid in modo semplice e veloce, dopo lunga coda, presso le Poste. La procedura di accesso, ad esempio, per consultare il cedolino della pensione comporta tre fasi.
- Accesso al portale Inps con codice fiscale e Spid
- Reperimento sul telefonino dell’App specifica, con pin e parola chiave per accedere
- Ritorno al portale Inps per la consultazione
Con la procedura precedente si arrivava direttamente al portale Inps con codice fiscale e Pin, senza tanti passaggi. Se la modernizzazione e la digitalizzazione vantate da Von der Leyen e governo giallorosso come una grande conquista sono queste, era meglio restare alla meno moderna epoca precedente, soprattutto per gli anziani. Ma l’Unione Europea sembra sia stata creata apposta per complicare la vita alla gente comune, il frutto di una burocrazia molto distante dalla realtà.