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Firenze: Daniele Rustioni è il nuovo direttore artistico dell’Orchestra della Toscana (ORT)

L’ORT con Daniele Rustioni e Francesco Piemontesi al pianoforte (foto Marco Borrelli)

FIRENZE – Daniele Rustioni, per tre anni direttore ospite principale dell’Orchestra della Toscana (ORT), poi direttore principale per sei anni (lungo periodo che gli ha valso l’attribuzione, da parte dell’ORT, del titolo di direttore laureato), è ufficialmente il nuovo direttore artistico dell’Orchestra della Toscana. Era dispiaciuta, l’orchestra, quando aveva annunciato il suo addio da direttore musicale principale, sopraffatto dai troppi impegni internazionali di una carriera decollata ormai ad alto livello, e si è mostrata molto felice di riaverlo come direttore, sia pure con un altro aggettivo. La felicità si è esplicitata, ieri sera, martedì 29 settembre al Teatro Verdi, con magnifico concerto inaugurale dell’ “interstagione” «Intermezzi»: Daniele Rustioni ha diretto un’ORT letteralmente galvanizzata nel Concerto per pianoforte e orchestra op. 54 di Robert Schumann, solista il giovane ma già affermato Francesco Piemontesi (che ha poi offerto come bis uno degli Improvvisi opera 90 di Schubert, ponte lanciato verso la seconda parte del concerto) e nella Sinfonia n.9 D.944 di Schubert detta «La Grande», composizione magnifica della quale Rustioni e l’orchestra, consci della fortuna di poter suonare – di questi tempi! – con un organico così cospicuo in un grande teatro dove nessuno dei 500 posti concessi era rimasto vuoto, hanno dato una magnifica interpretazione.

Gli «Intermezzi», 20 in tutto fino a Natale, sono stati progettati dal M° Nazzareno Carusi, consigliere delegato alla direzione artistica nei mesi intercorsi fra la nomina di Rustioni e l’addio repentino di Giorgio Battistelli in pieno lockdown. La programmazione del nuovo direttore artistico non sarà presentata prima di metà novembre, sperando che non ci siano recrudescenze significative della pandemia che facciano rinviare ulteriormente il recupero dei concerti saltati nella scorsa stagione: orchestra profondamente etica, l’ORT ci tiene difatti a onorare tutti i contratti stipulati e ad attribuire nuove date, nel 2021, a quanti non hanno potuto esibirsi fra marzo e giugno.

Ma c’è anche del nuovo, come ha spiegato Rustioni stesso: «Questa è un orchestra che si sta rapidamente trasformando. In parte per motivi anagrafici, in parte per la sentita necessità di sviluppare un pensiero nuovo intorno al concetto stesso di orchestra. In questo 2020 così particolare l’ORT compie 40 anni ed è il momento giusto per ricostruirla con caratteristiche nuove. Questo è un posto che è sempre stato orientato verso i giorni talenti. Li ha saputi riconoscere prima e valorizzare poi. Lo stesso Andrea Tacchi quando l’ha fondata nel 1980, aveva 27 anni» (e si può aggiungere che anche Rustioni era poco più di un bambino, quando l’ORT gli diede la fiducia che poi ha mostrato di meritare).

Per quanto riguarda i contenuti artistici, «Due saranno le suggestioni. Una riguarda il repertorio contemporaneo che continuerà ad essere presente secondo la storia di questa istituzione che passa attraverso la scia che da Luciano Berio arriva a Giorgio Battistelli e Aldo Bennici. Non solo: chiaramente, seguiremo sempre il repertorio barocco, l’Ottocento, gli autori toscani, il 900 storico italiano, insomma il nostro patrimonio. La seconda riguarda il 2021, l’anno di Dante, e dunque penso ad un leit motiv dantesco che ci accompagnerà per tutta la stagione».

Milanese, 37 anni, Daniele Rustioni è il più giovane direttore artistico di una ICO, Istituzione concertista orchestrale, di sempre. È uno dei più importanti direttori d’orchestra della sua generazione sia nel repertorio operistico che in quello sinfonico. Direttore Musicale dell’Opéra National de Lyon, ha debuttato con grande successo a settembre 2019 nel nuovo ruolo di Chief Conductor della Ulster Orchestra a Dublino. Direttore principale dell’ORT fino al maggio scorso, ha costruito in questi anni una carriera formidabile che lo ha portato a suonare alla Royal Opera House Covent Garden, all’Opera di Monaco di Baviera, all’Opéra di Parigi, all’Opernhaus di Zurigo, al Teatro alla Scala, alla Fenice di Venezia, al Metropolitan di New York. Nella stagione in corso ha inaugurato alla Philharmonia Zürich, ha diretto per la prima volta la Hallé Orchestra di Manchester mentre ha fatto il suo debutto sinfonico al Concertgebouw di Amsterdam con la Netherlands Philharmonic e negli Stati Uniti con la Indianapolis Symphony Orchestra; a fine stagione debutterà con l’Orchestre de Paris alla nuova Philharmonie. Vanta una lunga discografia; con l’ORT ha inciso negli ultimi anni tre CD per Sony Classical co-prodotti dalla Fondazione ORT che omaggiano il Novecento storico italiano (Giorgio Federico Ghedini 2016, Goffredo Petrassi 2018, Alfredo Casella 2019).

Per il lavoro da direttore artistico all’ORT sarà affiancato da Paolo Frassinelli e Cristian Carrara.

Prossime date in programma al Teatro Verdi, mercoledì 7 e giovedì 8 ottobre, con sul podio Nuno Côrte-Real e la voce del soprano Ana Quintans. In programma Mendelssohn, Sinfonia n.4 op.90 Italiana; Côrte-Real, Todo o teatro é um muro branco de mùsica op.45; Mozart, Arie d’opera da Don Giovanni, Cosi fan tutte, lI flauto magico, Le nozze di Figaro.
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