Lamorgese e De Luca condannano le violenze di Napoli
ROMA – Venerdì sera a Napoli si sono verificati attacchi preordinati, atti di violenza organizzati, inaccettabili e da condannare, ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese esprimendo solidarietà e vicinanza alle forze di polizia, ai militari e ai membri della polizia locale che sono stati aggrediti e feriti in veri e propri episodi di guerriglia urbana. La guerriglia urbana e le aggressioni alle forze di polizia ieri sera a Napoli «nulla hanno a che fare con le forme di dissenso civile e con le legittime preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori legate alla difficile situazione economica». sottolinea Lamorgese che è in continuo contatto con il prefetto di Napoli che ha convocato il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.
Per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, «si è assistito a Napoli a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzata, che nulla ha da spartire con le categorie sociali. Si applicavano le stesse ordinanze a Milano, Roma e Napoli. E mentre a Milano e Roma le città erano deserte nel rispetto delle norme, a Napoli c’erano violenze e vandalismo. Alcune centinaia di delinquenti hanno sporcato l’immagine della città. Chiediamo al Governo di impegnarsi: a garantire la legalità e il rispetto delle leggi; a mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie. Questo sostegno costituisce una priorità assoluta, al pari delle misure sanitarie, come abbiamo fatto in Campania con un piano economico e sociale scattato contestualmente alle misure restrittive, Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale. Sollecitiamo un incontro ad horas con il Governo su questi punti», aggiunge.
Legittime le prese di posizioni della prefetta prestata alla politica e dell’autoritario governatore campano, ai quali vogliamo dare un umile e sommesso consiglio. A Lamorgese di usare la sua influenza in ambito governativo per smussare provvedimenti forse esagerati che hanno portato alla fame molte persone e molte famiglie, non raggiunte o non destinatarie di ristori, e di porre un freno all’immigrazione incontrollata, mal sopportata da una parte della popolazione, che lamenta i troppi quattrini spesa per accoglienza e assistenza dei migranti. Al governatore di fare meno sceneggiate televisive, che esasperano la gente, e di pensare a potenziare le strutture sanitarie, compatibilmente con le risorse fornite dal Governo, in teoria suo amico.