Coronavirus: Demicheli, direttore Asl Milano. Lombardia non è la sola area più colpita
ROMA – La preoccupazione piu’ grossa e’ che questa volta il problema non e’ localizzato in una determinata area della Lombardia, ma e’ presente in tutta Italia. Milano e la Lombardia hanno 10 milioni di abitanti e quindi hanno sempre dei numeri da record, ma se guardiamo i tassi non e’ l’area piu’ colpita del Paese. A differenza di marzo, questa volta ci troviamo di fronte a un’epidemia che sta interessando tutti. Quello che preoccupa e’ la velocita’ di crescita: pur misurando in gran parte contaminati asintomatici, in proporzioni il numero di persone che necessitano di ricovero e quelli che necessitano di terapia intensiva viaggia alla stessa velocita». Cosi’ Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats di Milano ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa su Rai3.
Sui posti in terapia intensiva rimasti, afferma, «e’ un conto chenon si puo’ fare cosi’ semplicemente, perche’ la nostra Regione hauna certa dotazione poi se supera la soglia critica, che in tutta Italia e’ fissata al 30%, mano a mano smette di fare le attivita’ordinarie e adibisce posti in piu’ per evitare di interrompere tutto. Come abbiamo visto a marzo, la Regione puo’ arrivare a un numero altissimo di posti letto di terapia intensiva. La preoccupazione e’ quella di non arrivare al momento in cui bisognera’ decidere se morire di Covid o morire di tumore. In questo momento la Lombardia ha molta disponibilita’ e sta ridistribuendo il carico per raggiungere questo obiettivo».