
Indagine Ipsos, coronavirus: cresce a dismisura la preoccupazione degli italiani

MILANO – Gli effetti delle dichiarazioni dirompenti del governo, di politici, di presunti esperti, di virologi, amplificata dai mass media produce i suoi effetti nefasti.
L’Istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli ha realizzato un report dal titolo emblematico («L’Italia ai tempi del Coronavirus») aggiornato al 30 ottobre, riportato dal Corriere della Sera.
Il report mette in risalto come l’ansia e la preoccupazione degli italiani dopo una fase di serenità estiva (almeno apparente) ha ripreso a crescere in maniera vistosa. Gli intervistati, tanto per cominciare, ritengono che il Covid 19 rappresenti «elevata o molto elevata» nel 42% dei casi «per me personalmente» (+4% rispetto al 16 ottobre), nel 55% per «la mia comunità o la mia città» (+5%), nel 75% «per il mio Paese» (+6%) e nell’80% «per il mondo» (+2%).
Ma se si va più in profondità, si coglie che c’è la percezione di non avere ancora visto la fine del tunnel. Per il 44% degli italiani (+11% in quindici giorni) «il peggio deve ancora arrivare»; mentre solo per il 29% siamo «all’apice dell’emergenza» e per il 10% «il peggio è passato». E infatti, nella successiva domanda che i ricercatori di Ipsos hanno sottoposto al loro campione la preoccupazione per il futuro emerge in maniera plastica. La domanda è semplice: «Quanto è probabile che nei prossimi giorni o nelle prossime settimane vi sia un’ulteriore crescita dei contagi in Italia?». Le risposte sono molto chiare: «molto probabile» 50% (+9 dal 16 ottobre), «abbastanza probabile» 39% (-5), «poco probabile» 4% (-2), « per nulla probabile» 1% (-1), «non sanno, non indicano» 6% (-1).
