Migranti: Di Maio dà ragione a Salvini, fermiamo gli sbarchi
ROMA – Con ritardo colpevole e abissale Di Maio fa autocritica nella politica giallorossa dell’immigrazione incontrollata e dà praticamente ragione a Salvini, smentendo la collega Lamorgese: «L’ho detto in più occasioni: si è diffusa l’idea che sia facile sbarcare in Italia e questo messaggio va contrastato con una risposta europea, altrimenti rischiamo di implodere nella situazione di emergenza in cui già ci troviamo. È sbagliato accostare il richiedente asilo al terrorista. Vanno separatii diritti dalla minaccia. Ma che un rischio ci sia lo dimostrano i fatti. E anche i Comuni stanno andando in sofferenza, vanno supportati e ascoltati. L’Italia è stata aiutata troppo poco nell’emergenza sbarchi, Lampedusa è la frontiera di tutti e 27 gli Stati membri».
Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un’intervistaal quotidiano ‘Il Corriere della Sera’. «È un problema che ci trasciniamo da sempre, che esisteva anche con i decreti sicurezza, – ha continuato Di Maio – perché gran parte degli sbarchi sono fantasma, di piccole imbarcazioni, difficili da intercettare. Quindi strumentalizzare il tema è inutile. Piuttosto, bisogna sottolineare che la Tunisia non è uno Stato in guerra e come tale chi arriva deve essere immediatamente rimpatriato. Non possiamo più sostenere questi flussi, è un tema di sicurezza nazionale».
«Troppe buone intenzioni e pochi fatti. Abbiamo sostenuto la commissione Von der Leyen anche per un progetto ambiziososulle migrazioni, – ha aggiunto Di Maio -ma dobbiamo dirci che per adesso la proposta della Commissione è incompleta, bisogna rivedere ilprincipio del chi prima accoglie poi gestisce. Se si dichiara di volersuperare Dublino senza rivedere quel principio si sta parlando del nulla. Lo dirò ai miei omologhi Ue. Non solo dovrebbero essere coordinati dall’Ue, ma gli stessi rimpatrivanno fatti a spese dell’Unione europea. Bisogna abbattere il muro deiviaggi illegali. Chi vuole entrare in Europa deve poterlo fare solo legalmente – ha concluso Di Maio – Nelle ultime 48 ore sono sbarcati 1.700 migranti. Già siamo in forte sofferenza per la pandemia, non possiamo permettercene un’altra. Ogni Stato democratico si fonda sulla difesa dei propri confini e qui siamo arrivati al paradosso che parlarne suscita polemiche di natura politica. È assurdo. Ma come si può riuscire a gestire l’arrivo di quasi 1.700 migranti in 48 ore con il Covid sulla testa? È chiaro che bisogna cambiare postura».
Parola che costituiscono una chiara smentita alle tesi della ministra Lamorgese. Un Governo che non va d’accordo su nessuna delle questioni principali. E Mattarella osserva.