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I pericoli del ricorso al Mes sanitario, l’opinione di un esperto

Le reti di Berlusconi da tempo ci bombardano di interventi di esperti o pseudoesperti, giornalisti, politici, che invitano a utilizzare senza indugio il Mes sanitario. Sulla stessa linea Matteo Renzi che spinge fortemente per utilizzo del Mes e invoca una diffusa vaccinazione.

Secondo Sergio Cesaratto, Professore di Politica monetaria europea all’Università di Siena, intervistato dal sussidiario.net, l’esecutivo finora non ha seguito i consigli citati, ma per il futuro «teme un tracollo finanziario, anche per via dei messaggi che sono arrivati nei giorni scorsi circa la volontà dei falchi della Bce di ridurre l’acquisto di titoli di Stato dei Paesi più indebitati, come l’Italia, in caso non ricorrano al Mes sanitario». Un ricatto bello e buono.

Secondo alcuni, l’Italia farebbe bene a ricorrere al Mes e a utilizzare i prestiti del Recovery fund perché si dovrebbero corrispondere tassi molto bassi che consentirebbero risparmi di spesa. Tuttavia, sottolinea il professore, stante la decisione di Spagna e Portogallo, che non vi ricorrono, se l’Italia ricorresse ai prestiti del Recovery fund trasmetterebbe già fin d’ora il messaggio di essere finanziariamente in difficoltà.

Il professor Cesaratto ritiene inoltre che il Mes sanitario sia irrilevante per le sorti economiche del Paese, anche perché non sapremmo come spendere i 36 miliardi a disposizione a fini Covid, se non in parte. È vero che manca il personale sanitario, ma occorrono anni per formarlo.

Il problema, conclude il professore, è che con l’Italia (e l’Europa) in lockdown e senza una vera azione di contrasto europea, il nostro Paese sarà costretto a ricorrere all’intervento diretto della Bce (il famoso Omt di Draghi del 2012) che è subordinato all’ingresso in un programma Mes (quello vero), vale a dire austerità e Troika.

Parole che fanno meditare e che dovrebbero far riflettere soprattutto chi si fa paladino di soluzioni facili, che indebiteranno le nuove generazioni e metteranno l’Italia nelle mani di altri paesi, tipo la Germania, come è stato con la Grecia. Ma evidentemente dietro alle decisioni che verranno prese giocheranno interessi politici ed economici che vanno molto al di là del bene dell’Italia e dei cittadini.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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