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Coronavirus e anziani nelle Rsa: finalmente difesi con protocolli di sicurezza per i visitatori

Ci avevano detto: andrà tutto bene. Ma quella degli anziani è stata di fatto una delle categorie più colpite da questa pandemia e sono diversi gli elementi che hanno portato ad un peggioramento dello stato psicologico degli stessi: dall’impossibilità di vedere i propri parenti, alle giornate in completa solitudine, alla paura ed all’ansia rispetto ad un’emergenza sempre più diffusa. Non si muore solo di Covid nelle Rsa, ma anche di abbandono! Per questo abbiamo come Forza Italia sollecitato protocolli d’accesso in sicurezza, anche per frenare la curva dei contagi che anche in questa seconda ondata di Covid è cresciuta in modo esponenziale.
E’ proprio vero che, talvolta, l’esperienza non insegna nulla. Finalmente dopo mesi di attesa il Ministero della Sanità ha risposto alle nostre sollecitazioni dando le comunicando «Disposizioni per l’accesso dei visitatori a strutture r esidenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice e indicazioni per i nuovi ingressi nell’evenienza di assistiti positivi nella struttura». Gli anziani considerati all’inizio come una categoria da proteggere, piano piano invece trascurati dalla politica di Governo ed addirittura visti come un pericolo. Come quando qualcuno nell’Esecutivo si era spinto a chiedere un lockdown selettivo per chiudere in casa tutti gli over 70. Follia!
All’interno di molte Rsa, la situazione continua ancora ad oggi ad essere preoccupante e dopo i morti e le polemiche dei mesi scorsi, solo adesso dalla Maggioranza sono arrivate alcune risposte dovute. Perché continuare a negare agli ospiti delle Rsa un rapporto umano sarebbe stata una tortura ingiustificata ed inaccettabile. Anche i disabili sono tra queste vittime silenziose, che nessuno ha saputo comprendere. Avevamo chiesto precisi standard assistenziali da parte dei medici di famiglia e degli altri servizi territoriali, senza questo infatti si sarebbe corso il rischio di privare delle cure necessarie, tantissime persone. Non concedere le cure a persone già deboli vuol dire abbandonarle definitivamente. L’attenzione concessa, molte volte, può essere più efficace di tante medicine
Era importante inoltre dicevamo creare spazi di incontro fra ospiti e visitatori per rendere i contatti reali. Si parla adesso di “stanza degli abbracci” e questo ci fa piacere finalmente, anche se si è perso troppo tempo in questi mesi senza far sentire quel calore umano e familiare che sta alla base di ogni rapporto. Come Forza Italia da sempre ci siamo battuti per sostenere i nostri nonni. Troppo comodo incensarli solo quando ci salvano dai tanti piccoli problemi quotidiani familiari. Adesso sta a noi rendere l’aiuto. Il primo che doveva comprenderlo era il Governo, ma lo ha compreso troppo tardi. Purtroppo.

Stefano Mugnai

Vice presidente vicario gruppo Coraggio Italia alla Camera

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