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Natale 2025
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Coronavirus, contagi e morti: Conte governa con pieni poteri e miseri risultati

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Ricordiamo tutti i tempi del primo lockdown quando gli italiani credevano alla verità rivelata da Conte e dai suoi 700 esperti e sopportavano sacrifici enormi nella convinzione che tutto sarebbe finito dopo la chiusura quasi totale del Paese. Cantavano dai balconi, esponevano arcobaleni, restavano tappati in casa costretti dai diktat dell’avvocato di Volturara Appula, credendo a quanto dicevano il premier nella sue giornaliere conferenze stampa senza contraddittorio e la pletora di virologi, immunologi, esperti e simili che imperversavano e imperversano nei talk-show sulle televisioni pubbliche, private, nazionali e locali.

E’ venuta l’estate, Conte e soci sprizzavano ottimismo da tutti i pori, affermando che l’Italia era stata la migliore in Europa e forse nel mondo per la gestione della pandemia. Qualcuno paventava una seconda ondata, ma il governo era fiducioso, l’esperienza della prima ci rendeva capaci di superare ogni evenienza. Conte andava avanti con pieni poteri a colpi di Dpcm, Mattarella silenzioso non interveniva (al potere c’erano le 4 sinistre, meglio evitare traumi), opposizione e parlamento erano messi in un angolo, la democrazia è stata sospesa a partire da marzo 2020, senza apprezzabili risultati.

Adesso ci chiedono di fare ancora sacrifici, di non vedere i parenti durante le vacanze, neppure a Natale e Capodanno, di restare blindati fino al 7 gennaio, nella speranza che arrivi il vaccino a salvarci. Quel vaccino, o meglio quei vaccini, nei quali case farmaceutiche e qualche forza politica ripongono smisurate speranze, ritenendoli una panacea e confidando, forse, di trarne vantaggi. In altri Paesi d’Europa, per esempio in Svezia, non ci sono state restrizioni globali, come da noi, ma contagi e morti sono stati percentualmente inferiori. L’Italia in Europa, per morti e contagi, è seconda solo alla Gran Bretagna e più o meno alla pari con la Spagna.

Gli italiani giudicano sempre più negativamente l’operato di Conte e soci, seguono alcune direttive nel timore di contagi, tanto è il terrore che da ormai 9 mesi sparge il governo con i suoi accoliti, ma la situazione economica, un’emergenza quasi più grave di quella sanitaria, porterà, dopo fine anno (lo prevedono in molti) tante piccole e medie aziende al collasso e alla chiusura. E tanti cittadini saranno ridotti alla fame, grazie a un governo incapace di controllare la situazione, ma impegnato a favorire l’ingresso senza limiti di migranti, con seri pericoli per la sicurezza e la salute pubblica, oltre che con gravosi carichi finanziari e organizzativi.

La foto dell’arcobaleno appeso ad aprile a una finestra di Firenze, ormai scolorito e ciondolante, mostra meglio di ogni altra immagine lo stato d’animo e la fiducia degli italiani verso l’azione di Conte e della sua squadra, sempre più numerosa e inefficace. Mentre la politica centrale e locale (nonché la criminalità organizzata) moltiplicano gli sforzi per aggiudicarsi una fetta dei fondi europei, se mai arriveranno. Piatto ricco, mi ci ficco, lo slogan d’attualità.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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