Reddito di cittadinanza, per i controlli arriva il Grande Fratello
Quasi ogni giorno emergono episodi incredibili di concessione del reddito di cittadinanza a soggetti che non ne avevano diritto e che sono stati «salvati» dalla mancanza di controlli preventivi. Adesso il governo dei pieni poteri, potrà intervenire attraverso una rete di controlli affidata all’Inps.
L’Inps infatti potrà scambiare dati sensibili con Aci, Agenzia delle entrate, ministero della giustizia, regioni e comuni circa il possesso di auto e moto, patrimonio immobiliare, misure cautelari e condanne definitive ed eventuali ricoveri in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica.
Il disco verde viene dal Garante della privacy che autorizza i controlli dell’Inps sull’accertamento dei requisiti per l’RdC. Lo dispone il provvedimento del Garante n. 231 del 26 novembre 2020, con il quale l’Ente di Previdenza è legittimato a scambiare i dati con Aci, Agenzia delle entrate, ministero della giustizia, regioni e comuni relativi al possesso di auto e moto, patrimonio immobiliare, misure cautelari e condanne definitive ed eventuali ricoveri in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica.
Una rete invasiva che controlla praticamente tutte le nostre azioni.
I trattamenti di dati che l’Inps dovrà svolgere però, pur essendo finalizzati all’esecuzione di un compito di interesse pubblico, presentano rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati in quanto prevedono scambi di dati personali – su larga scala e con modalità telematiche – relativi alla salute, alla condizione sociale e alla situazione economica e finanziaria, nonché a condanne penali e reati, riferiti principalmente a soggetti vulnerabili, anche minori d’età. I dati oggetto di scambio tra l’Inps e le diverse amministrazioni – Anagrafe tributaria, Pra, Regioni, Comuni – dovranno quindi essere limitati a quelli strettamente necessari ad effettuare le verifiche previste dalla legge (possesso di beni immobili, intestazione di autoveicoli, ricovero in strutture pubbliche di lunga degenza, condanne o misure cautelari personali).
Dovranno essere adottate, inoltre, adeguate misure di sicurezza volte ad assicurare l’integrità e la riservatezza dei dati sia con riferimento ai flussi informativi (ad es., mediante tecniche in grado di assicurare la cifratura delle informazioni e la firma digitale) sia con riferimento ai trattamenti effettuati dalle amministrazioni che detengono i dati (che potranno trattare i dati dei beneficiari trasmessi dall’Inps solo per il tempo necessario ad effettuare le verifiche, rendendoli incomprensibili ai soggetti non autorizzati all’accesso e disponendo la loro immediata cancellazione una volta fornite le informazioni all’Istituto).
Un ulteriore sistema studiato dal Governo Conte2 per entrare nelle nostre vite private e violare, nonostante l’approvazione del garante, la privacy di ciascuno di noi. Non solo il governo ci tiene chiusi in casa da un anno, concedendoci solo qualche uscita giustificata, ma controlla, attraverso questi sistemi da Grande Fratello (nella sua squadra ha personaggi esperti) tutti le nostre azioni, i nostri movimenti i nostri contatti con privati e con pubbliche amministrazioni. Una dittatura neppur tanto mascherata. Altro che il Papeete di Salvini.